Mina compie 85 annim la voce inconfondibile della musica italiana celebra un traguardo straordinario, tra assenza pubblica e presenza artistica, successi e silenzi, leggenda e innovazione
Mina oggi festeggia 85 anni, gli ultimi quarantasette dei quali trascorsi lontana dalle scene: ma pur sempre costantemente al centro della cultura popolare e musicale italiana.

Mina, all’anagrafe Mina Anna Mazzini – nata il 25 marzo 1940 – sarà oggi al centro di numerosissimi focus e approfondimenti. Ed è normale che sia così, considerando la straordinaria forza di una cantante che ha attraversato sei decenni di classifica nel nostro paese.
Auguroni Mina
Voce potentissima, figura iconica, artista libera e anticonvenzionale, Mina ha segnato la storia musicale del nostro Paese forse più di qualsiasi altra cantante. Nonostante l’assenza fisica dalle scene dopo il suo ultimo spettacolo televisivo – il mitico Milleluci insieme a Raffaella Carrà – la sua presenza è rimasta immutata nel tempo, alimentata da album sempre molto puntuali, collaborazioni prestigiose, immagini studiate con molta attenzione creativa e da una fedeltà artistica che ha attraversato decenni.
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Non si tratta semplicemente di fare gli auguri a un’artista longeva, ma di riconoscere in Mina un autentico mito che ha saputo attraversare intere generazioni senza mai adeguarsi al tempo, ma costringendo il tempo ad adeguarsi a lei.
Il silenzio come comunicazione
“Mina è semplicemente Mina” scrivono i curatori di un volume celebrativo a lei dedicato. E davvero non ci sono parole migliori per raccontare l’unicità di un fenomeno che ha fatto della voce la sua immagine e del silenzio una forma comunicativa.
In un’era di sovraesposizione e di social sbattuti in prima pagina, Mina ha scelto di non esserci…
“Mina sta nell’ombra e muove i fili delle sue maschere. Monta il proprio teatro e sale in scena quando vuole e come vuole. Al cannibale lascia solo la voce, e gli deve bastare.” Sono parole di Ivano Fossati che ha firmato la prefazione del volume Mina. La voce del silenzio (Il Saggiatore, 2025), fotografando la strategia di una carriera unica.
Via dall’Italia
Mina ha scelto di scomparire dalla scena nel 1978. Era l’anno in cui oltre a Milleluci aveva dato alle stampe un leggendario concerto al Lido di Camaiore immortalato nell’album Mina Live ’78: e da allora non riappare mai più in pubblico, né in Italia né all’estero. E si ritira nel suo eremo in Svizzera dove registra, incide, riceve pochissimi amici e colleghi. Ma non abbandona mai ufficialmente la scena, per lo meno quella discografica.
È il 23 agosto 1978. Approfittando di un problema di salute Mina, reduce da un breve tour estivo di undici date, annulla tutte le date ancora in cartellone. Lascia il Bussoladomani, sale in macchina, varca il confine e non torna più indietro.
Mina, l’ultimo album
Tuttavia ogni anno, puntuale, pubblica un nuovo lavoro. L’ultimo è Gassa d’amante: con brani firmati dal figlio Massimiliano Pani, ma anche da Francesco Gabbani ed Elisa oltre a una delle sue immancabili cover.
Questa volta è Non smetto di Aspettarti di Fabio Concato. La voce è sempre la sua, fresca, potente, estesa in modo impressionante, capace di reinventarsi a ogni proposta e ogni registro. Anche la copertina, firmata da Mauro Balletti, gioca con l’identità sfuggente dell’artista, tra metafore nautiche e ironia grafica. Mina diventa un volto intagliato sulla poppa di un veliero fantasma…
La discografia di Mina: 1540 canzoni, una leggenda
Un nuovo libro, Mina, le canzoni la leggenda di Federico Pistone (Arcana, 2025), celebra le 1540 incisioni della cantante. Un lavoro di ricostruzione impressionante se si considerano i 76 album in studio pubblicati solo in Italia dalla cantante, oltre a moltissimi singoli e una infinità di raccolte…
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“Non si tratta di un libro su Mina – scrive Pistone – ma sulle canzoni che lei ha trasformato in un repertorio straordinario.” Dall’esordio con Malatia nel 1958 a oggi, Mina attraversa quasi settant’anni di storia musicale senza mai smettere di sorprendere.

Amata da tutti i più grandi
Paul McCartney, ascoltandola cantare Michelle, disse di non aver mai sentito nulla di simile e la definisce divina. Louis Armstrong la battezza “la più bella voce bianca di sempre”. Anche Frank Sinatra avrebbe sognato un duetto con lei, mai realizzato – dichiara a questo proposito il figlio di Mina, Massimiliano Pani, suo autore e curatore artistico di molti album e brani “un po’ per pudore di lei e un po’ per la paura di volare che le ha sempre impedito di firmare grandi ingaggi che le continuavano a proporre all’estero”.
Adriano Celentano che con lei realizza un attesissimo album di duetti tra i più venduti di sempre la definisce ‘oltre che unica, inimitabile’.
Mina: icona pop e simbolo femminile
“Mina è l’unica vera icona pop italiana, stilizzata in pochi tratti – un occhio, due labbra, tre nei. Mina che comunque è sempre Mina ed è riconoscibile anche quando, nell’ultimo mezzo secolo, si è nascosta alla nostra vista” spiegano i curatori del libro Mina, la voce del silenzio.
“Non ha mai preso posizioni politiche esplicite – si legge nelle note di prefazione – ma è divenuta un modello per le femministe e per il movimento LGBTQ+. Ha ispirato tutte e tutti, ma non ha lasciato eredi né allieve.” Un’artista libera, che ha incarnato l’indipendenza in anni in cui era ancora considerata scandalosa.
Gli esordi: Reggio Emilia, Scandiano, Brescello
Mina muove i primi passi tra Reggio Emilia e la bassa reggiana, scoperta dal talent scout Giancarlo Conte. “Sono stato il primo a credere in lei” raccontava Conte, che nel 1969 la impone come ospite d’onore al Festival degli Incompresi al Corallo di Scandiano. Il padre, Giacomo Mazzini, gestiva una fabbrica a Brescello, dove Mina si esibì spesso, anche in concerti benefici dedicati a operai e dipendenti.
Nel 1959, Mina canta con I Solitari in piazza a Brescello, reduce dal successo di Nessuno. Nel 1960 partecipa a un evento della Croce Rossa a Fola di Albinea. La sua presenza sulla scena musicale è già forte, moderna, “la più avanti di tutti” ricordano i cronisti dell’epoca.

I no di Mina: dai film di Coppola e Fellini alle Olimpiadi
“Più che scrivere un libro su ciò che ha fatto, sarebbe interessante pubblicarne uno su ciò che non ha voluto fare” racconta ancora Massimiliano Pani. “Nel 1992 rifiutò di cantare all’inaugurazione delle Olimpiadi di Barcellona, nonostante un’offerta raddoppiata e la chiamata personale del presidente del CIO, Samaranch. Quando disse per l’ennesima volta di no, andai da lei… Se chiama re Juan Carlos, gli parli tu”.
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Anche Mina ha avuto tuttavia dei rimpianti: “Uno è cinematografico. Coppola le offrì il ruolo di Kay Adams ne Il Padrino, andato poi a Diane Keaton. Non voleva andare così tanto all’estero e stare lontana da casa. Poi vide il film e si pentì, rendendosi conto di avere sprecato una grande occasione. Stessa cosa per Fellini: la voleva in Satyricon e poi ne La città delle donne. Ma disse di no anche a lui.”
La costruzione del mito: immagine, assenza, memoria
Nel tempo, Mina ha saputo costruire un’identità visiva e culturale potente, anche grazie a copertine iconiche, imitazioni, persino burattini, pupazzi o disegni animati usati in scena in sua assenza. Divertentissime alcune sue copertine in cui si mostra ironicamente con la barba (Salomé), con una torta schiacciata sulla testa (Ridi Pagliaccio), con la testa deformata come un extraterrestre (Piccolino), con il corpo maschile di un body builder (Rane Supreme), in versione extralarge (Caterpillar), sul filo di lana di una pista d’atletica (Leggera)… Sono decine le copertine davvero geniali in un repertorio infinito.

Mina oggi: arte, ironia e futuro
A 85 anni, Mina è ancora un punto di riferimento. “Ha un’estensione vocale stupefacente, da soprano maleducato – scrive Pistone – ha saputo sfidare le mode, anticiparle, dare profondità a ogni spartito.” Ogni anno seleziona i brani con il figlio Massimiliano, scegliendo giovani talenti ma anche firme storiche. Spesso valorizzando autori con cui molto lontani da quel repertorio tradizionale e classico dal quale Mina ha sempre cercato di scostarsi…
Il suo mondo è fatto di qualità, rigore, invenzione: “Scommetto che il compleanno sarà un giorno come tutti gli altri. La festeggeranno in tanti, lei si concederà una parentesi ma senza esagerare…”
I numeri di Mina
Secondo le statistiche e i dati FIMI Mina ha pubblicato 116 album, 74 dei quali in studio, con tre live e una sola colonna sonora. Ben 40 le raccolte, alcune delle quali arricchite da numerosi brani inediti. Con 150 milioni di dischi venduti è la cantante italiana di maggiore successo nel mondo. Tra album e singoli vanta 24 numeri uno (15 album e 9 singoli). Innumerevoli le collaborazioni.
Dal primo album Tintarella di luna, subito numero uno in Italia, a Gassa d’Amante, che è arrivato fino al terzo posto in classifica, sono passati 64 anni esatti. Il suo ultimo numero 1 è Maeba, (2018).
Difficile dire quale sia il suo album più venduto considerando le ristampe e il meccanismo dei download. Attila (1979), Mina (1971) e Frutta e Verdura (1973) sono tutti sulla soglia del milione di copie. Il disco insieme a Celentano che contiene Acqua e Sale e Brivido Felino è ormai sulla soglia dei due milioni di copie…