Ci sono degli effetti inevitabili legati alla assunzione ravvicinata nel tempo di farmaci e caffeina. Quali sono le conseguenze che emergeranno già con effetto immediato.
Farmaci e caffeina quanto possono coesistere? Se l’assunzione di quest’ultima può essere molto frequente, pur in modo inconsapevole tra più di un caffè bevuto al giorno ed anche altre bevande che la possono contenere, quella dei farmaci è strettamente legata ad una azione deliberata. Di norma prendiamo dei farmaci quando ci sentiamo poco bene, ma con la caffeina possono effettivamente sorgere dei possibili problemi. Lo fa sapere la Kingston University, con anche tanto di avviso a prestare attenzione a non esagerare con l’abusare di questa associazione. Che rischia in effetti di diventare una abitudine.
Persino i più banali farmaci, se accompagnati con una certa dose di caffeina, possono portare al sorgere di possibili problematiche per la salute. Per fare un esempio, i farmaci utilizzati per alleviare influenza e raffreddore spesso contengono pseudoefedrina, che fa da stimolante al sistema nervoso centrale. Cosa ce è proprio la stessa, principale prerogativa della già citata caffeina.
Assumendo sia gli uni che l’altra a distanza di breve tempo si ha un effetto stimolante amplificato tale da favorire la comparsa di insonnia, tachicardia, tremore e mal di testa. E per chi soffre di problematiche come il diabete può esserci anche un innalzamento dei livelli di zuccheri nel sangue.
Ulteriori problemi sono legati ai farmaci per la tiroide: la caffeina può dimezzarne l’effetto. E poi ci sono degli ostacoli belli grossi anche per quanto riguarda gli antidepressivi, per i quali può avvenire la stessa, identica cosa. Addirittura in alcuni casi ci possono essere pure delle controindicazioni quali l’emergere di uno stato agitativo e di nervosismo.
C’è una vasta gamma di farmaci che proprio non vanno d’accordo con la caffeina. Gli antidolorifici ad esempio, che già di loro contengono caffeina, possono portare molto facilmente al subire irritazioni della mucosa gastrica anche dolorose, oltre a fare aumentare la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna.
Leggi anche: Studio conferma: “Se dimagrisci dopo i 40 anni sei più protetto contro le malattie croniche”
Del resto questi aspetti sono rimarcati molto spesso anche nei bugiardini, ovvero i prospetti informativi inclusi nelle confezioni di farmaci e medicinali vari.
C’è bisogno di almeno una distanza consigliata di trenta minuti – meglio sessanta – tra l’assimilazione di prodotti farmaceutici e di caffeina.
Leggi anche: Cosa fa l’anguria a chi soffre di colesterolo e di diabete? Risponde il nutrizionista
Alcuni sintomi come ad esempio le palpitazioni, l’insonnia, il nervosismo, possono portare ad un loro manifestarsi con cronicità. In questi casi, se la situazione dovesse permanere per almeno tre o quattro giorni di seguito, sarà meglio consultare il proprio medico di base per risolvere subito la situazione.