Cadmio, il rischio di ammalarsi é altissimo: dove si trova e quali conseguenze porta la sua assunzione

Un nemico silenzioso e invisibile può danneggiare seriamente l’organismo umano. Il rischio è il declino cognitivo.

Preservare il proprio organismo dai rischi quotidiani non è certo una impresa facile. Ai nostri giorni i pericoli arrivano, purtroppo, da ogni direzione. In alcuni casi, però, il campo specifico, relativo a una minaccia ben precisa può essere circoscritto, cosi come evidenziato da particolari studi condotti da esperti in ogni parte del mondo. Il singolo cittadino, in ogni caso, può considerarsi più o meno consapevole di ciò che potrebbe vivere, in un modo o nell’altro.

Rischi per l'organismo
I danni causati dal cadmio – abruzzocityrumors.it

Il rischio in questione è i declino cognitivo, osservato in moltissime persone alle quali è stato rilevato un altissimo livello di cadmio nell’organismo. Il tutto nasce dalle conclusioni derivanti da uno studio americano del 2003. In quel caso sono state valutate le condizioni di migliaia di persone concludendo che uno specifico fattore di rischio può portare a specifiche demenze in età avanzata. Il rischio specifico in questione è l’esposizione al cadmio, un elemento fortemente dannoso per la salute.

Cadmio, il rischio di ammalarsi é: i consigli per ostacolare dall’esposizione

La prolungata esposizione al cadmio, dovuta principalmente al consumo di sigarette, può portare a specifiche problematiche, tra le quali la neurotossicità, l’alterazione della funzionalità e della struttura del sistema nervoso. La causa, chiaramente, sarebbe l’esposizione a tossine nocive. Quando si parla di cadmio, il riferimento è a un metallo pesante estremamente tossico e potenzialmente letale anche a basse dosi.

Esposizione al cadmio
Attenzione al fumo di sigaretta – abruzzocityrumors.it

A rilasciarlo, nella maggior parte dei casi sono le attività industriali e agricole. Questo fa si che l’elemento si trovi quindi nell’aria, nell’acqua e nel terreno, entrando poi nell’organismo umano.

Il consiglio degli esperti, però, è quello di evitare a ogni costo il fumo di sigaretta. Tale conclusione è arrivata attraverso lo studio Regards, condotto tra il 2003 e il 2007, analizzando i dati e le analisi di ben 2700 pazienti. “In questo campione di studio – hanno spiegato i ricercatori – i partecipanti bianchi avevano fumato mediamente pacchetti di sigarette maggiori rispetto ai partecipanti neri.

Poiché i livelli medi di cadmio erano simili tra questi due gruppi, il fumo è probabilmente la principale fonte di esposizione al cadmio per i partecipanti bianchi per l’iperaccumulo del metallo nelle foglie di tabacco”.

Prevenire, in questo caso vuol dire ridurre l’inquinamento ambientale. In questi casi si consiglia, per esempio una dieta sana che preveda il consumo di alimenti freschi, ricchi di zinco, antagonista naturale del metallo pesante. Vitamine e antiossidanti, che riducono i danni provocati all’organismo, possono infine completare l’opera, portando a una più corretta e decisamente salutare alimentazione.

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