“Già il 25 novembre scorso avevamo provveduto ad informare tutte le strutture ricettive affinché dessero la massima diffusione agli ospiti alloggiati, della pubblicazione dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile del precedente 12 novembre e non ha assolutamente assunto provvedimenti al riguardo – sottolinea in una nota il Comune – Le indicazioni che venivano fornite, pena la decadenza dalle forme di assistenza post sisma, ricordavano che, come stabilito dell’ordinanza, entro il 17 febbraio 2020 i soggetti alloggiati presso le strutture ricettive e nei container abitativi collettivi, devono rendere la dichiarazione specificata nell’ordinanza stessa. Nel caso in cui tale dichiarazione venga resa e sussistano i requisiti generali per il mantenimento del diritto all’assistenza, e fatta salva la possibilità di richiedere il CAS, l’assistenza presso le strutture ricettive è assicurata esclusivamente in favore di coloro che siano in attesa di una SAE o di un immobile acquistati dall’ATER e di cui si è in attesa di conoscere il numero preciso, al fine di poter procedere con l’assegnazione e ad aprire la possibilità di fare domanda a coloro che possiedono i requisiti di legge e che avrebbero il diritto di rimanere in hotel fino all’assegnazione effettiva”.
E ancora: “I termini indicati, possono comunque essere prorogati qualora sussistano alcune condizioni: per il periodo necessario ad ultimare l’anno scolastico; nell’ipotesi in cui non siano disponibili soluzioni alloggiative in locazione nel Comune di provenienza: in tal caso occorre presentare documentazione idonea a giustificare l’impossibilità di reperire l’alloggio in locazione; per i casi sociali e le persone fragili di cui è già disposta la possibilità di permanere nelle strutture ricettive a spese della Protezione civile e comunque per un periodo limitato. Per tutti coloro che non rientrano in tali casistiche, sussiste la possibilità di chiedere il contributo di autonoma sistemazione in luogo dell’ospitalità alberghiera”.
“Si ricorda il termine di 120 giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza della Protezione civile, fissato per il 17 marzo 2020, di rendere la suddetta autodichiarazione per la popolazione sgomberata che sia in Autonoma Sistemazione. Si rammenta, infine, che l’Ufficio comunale competente, sito in via D’Annunzio, è aperto per fornire tutte le informazioni”.
Il sindaco Gianguido D’Alberto: “Poiché la questione non è limitata al solo Comune di Teramo ma a tutti i Comuni del cratere sismico, abbiamo chiesto chiarimenti alla Protezione Civile affinché vengano precisati con nettezza alcuni dei punti controversi. Anche a questo scopo, incontreremo appunto la Protezione Civile Regionale per invocare una interpretazione univoca. Torniamo poi a chiedere chiarezza alla stessa Protezione Civile e all’ATER sul numero e sulla tipologia degli alloggi acquistati per la destinazione di sfollati principalmente da case con esito E, su cui continuiamo a registrare incertezza. Noi abbiamo sospeso il procedimento a tutela degli interessati, attendendo appunto tali delucidazioni. Al momento si parla di 86 case per il nostro Comune ma il percorso deve essere completato perché tali numeri sono diversi rispetto a quelli del primo bando che prevedeva circa 150 alloggi da assegnare a Teramo. Una situazione che desta preoccupazione nel Comune ma soprattutto nelle famiglie interessate”.