Regionali, Acerbo (Rofondazione): vale la pena votare a febbraio e buttare 6 milioni ?

L’idea di posticipare le elezioni da febbraio a marzo raccoglie sempre più consensi in Abruzzo. I primi a proporlo ufficialmente sono stati i Radicali che hanno subito avuto il sostegno di Sinistra Italiana e che ora raccolgono anche quello di Rifondazione Comunista con dall’altra parte il “no” deciso del M5s.

 

“La data fissata per le elezioni regionali contrasta con il buon senso, la democrazia e una corretta gestione del denaro pubblico”. Lo scrivono in una nota congiunta il segretario nazionale Prc-Se Maurizio Acerbo, quello provinciale Marco Fars e quello di Pescara Corrado Di Sante. “La società abruzzese – affermano – blocchi questa follia. Il Consiglio Regionale dopodomani – questo l’appello – faccia due cose utili: approvi leggi contro vitalizi e si esprima a favore dell’election day.

La campagna elettorale si svolgerà nei mesi più freddi dell’anno. Quelli per intenderci da emergenza neve. Davvero la scelta meno opportuna per favorire la partecipazione popolare e l’elettorato attivo e passivo – proseguono i rappresentanti del partito -. Le liste che dovranno raccogliere le firme per presentarsi dovranno fare banchetti per strada col gelo. Per non parlare poi di comizi, affissioni o volantinaggi.

Persino la possibilità di recarsi ai seggi in tanti comuni montani e delle aree interne sarà problematica”.

 

“Inoltre – aggiungono – si prefigura un gigantesco spreco di denaro pubblico: a maggio c’è una tornata di elezioni europee e amministrative. Negli anni passati sono state accorpate le votazioni in un unico ‘election day’ per risparmiare. Pare che questa volta nessuno lo chieda. Finora soltanto noi di Rifondazione Comunista e i Radicali” e, va aggiunto, Sinistra Italiana.

 

“Eppure c’è una norma che prevede l’election day, l’art. 7 della legge 111 del 2011 per cui, si legge nel testo, a decorrere dal 2012 le consultazioni elettorali per le elezioni dei sindaci,

dei Presidenti delle province e delle regioni, dei Consigli comunali, provinciali e regionali, del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, si svolgono, compatibilmente con quanto previsto dai rispettivi ordinamenti, in un’unica data nell’arco dell’anno e Qualora nel medesimo anno si svolgano le elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia le consultazioni di cui al comma 1 si effettuano nella data stabilita per le elezioni del Parlamento europeo”.

 

 

“Centrodestra e centrosinistra – proseguono Acerbo, Fars e Di Sante – hanno sempre operato in tal senso negli ultimi anni ma ora tacciono. Il Pd perché’ è responsabile del voto anticipato con quel votiamo prima a causa della fuga a Roma di D’Alfonso;. la destra perché’ pensa di vincere. E così ragiona anche il M5S che pure ha fatto della diminuzione dei costi della politica il suo tormentone. Ricordiamo che l’ultima volta con il centrodestra al governo della Regione si allungò di mesi la legislatura oltre

la scadenza per fare election day. Non si comprende la ragione per la quale si debba votare in pieno inverno. Quanto spenderemo in più votando in date separate? Almeno 6 milioni di euro. Vi pare il caso? Vengono prima i cittadini o i calcoli politici di presunta convenienza? Ricordiamo che la Basilicata ha già deciso di andare a votare maggio. Dopodomani – concludono – si riunisce il Consiglio Regionale. Auspichiamo che vengano approvate le proposte del M5S sui vitalizi che sono simili a quelle che abbiamo proposto noi in passato. E che tutti i partiti, e in particolare M5S che ha la responsabilità del governo, si esprimano a favore dell’election day”.

 

 

Impostazioni privacy