Covid19, incontro Regione-Sindacati per le indennità agli operatori sanitari: l’esito

“Un confronto sereno e costruttivo, che contiamo di concludere in tempi brevi per dare il giusto riconoscimento economico agli operatori sanitari che da settimane sono impegnati senza tregua nell’emergenza Covid 19”.

 

Lo sottolinea l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, a margine della videoconferenza con tutti i rappresentanti regionali dei sindacati degli operatori sanitari, in cui si è discusso delle indennità aggiuntive da corrispondere al personale in questa fase di emergenza. “Ci siamo dati appuntamento a martedì prossimo – spiega la Verì – e in questi giorni ogni sindacato elaborerà un documento che sarà esaminato dai Servizi del Dipartimento regionale Sanità, così da recepire ogni elemento utile per l’elaborazione di un documento che tenga conto di tutte le esigenze dei dipendenti del servizio sanitario regionale”.

 

Si sta lavorando a una proposta che prevede indennità scaglionate a seconda del rischio biologico cui è sottoposto l’operatore. “La platea potenziale di queste indennità aggiuntive è di oltre 5 mila operatori – continua l’assessore – per un impegno di spesa tra gli 8 e i 10 milioni di euro, che la giunta si sta impegnando a reperire”.

 

Nel frattempo, l’assessore invierà una nota alle Asl abruzzesi per introdurre un aumento del tempo di vestizione per gli operatori impegnati nei servizi legati al Covid e per sollecitare il ricorso alla mobilità extra-regionale per quegli operatori assunti in aziende sanitarie di altre Regioni, che esprimano la volontà di trasferirsi in Abruzzo.

 

La posizione dei sindacati. Oggi finalmente si è svolto il primo incontro con la Regione Abruzzo sui temi legati all’emergenza COVID 19 e sollecitati ripetutamente dalle Organizzazioni sindacali. Alla riunione per la Regione Abruzzo erano presenti l’Assessore Verì ed il Direttore del Dipartimento Sanità D’Amario ed il Dirigente Forese. La riunione si è principalmente dedicata al tema delle risorse aggiuntive per il riconoscimento di una premialità e relativi strumenti utilizzabili per remunerare le particolari ed eccezionali condizioni in cui sono chiamati ad operare i lavoratori della sanità abruzzese impegnati nell’emergenza COVID 19. In ordine a questo punto abbiamo proposto di individuare 2 strumenti e cioè un indennità per rischio biologico ed una per compensare le condizioni di particolare disagio e l’intensità dell’impegno professionale profuso dal personale. Siamo ancora in attesa di sapere quante risorse la Regione Abruzzo, in aggiunta a quelle di derivazione statale, intende stanziare per dette premialità così come avvenuto ad esempio in Lazio, 12 mln di euro , Emilia Romagna, 20 mln di euro ed Umbria circa 10 mln di euro. Abbiamo anche precisato che devono essere regolamentati altri aspetti a partire ad esempio dal riconoscimento dei tempi di vestizione e svestizione.

Come pure la necessità, in ordine all’organizzazione del lavoro derivante dall’emergenza in atto, di prevedere delle linee guida regionali, da applicare in tutte le ASL abruzzesi, che uniformino i comportamenti dei Dirigenti nell’intero territorio regionale. Stiamo trasmettendo le nostre proposte alla Regione che è comprensiva anche degli aspetti relativi al tema delle assunzioni e della mobilità del personale. Inoltre abbiamo chiesto alla Regione di convocare il Comitato regionale istituito dal Protocollo sulla salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità sottoscritto dal Ministro della Salute e da CGIL CISL e UIL confederali e di categoria. Abbiamo chiesto che detto Comitato, che dovrà riunirsi al più presto, debba porre l’attenzione su tutti gli altri temi prioritari e cioè quelli della salute e sicurezza dei lavoratori(DPI, tamponi, alloggi dedicati) ed ancora sui presidi ospedalieri COVID dedicati, i rapporti con la sanità privata accredita come pure sulla Rete territoriale e RSA. La prossima riunione ci sarà il 21 aprile ma abbiamo chiesto di calendarizzarne altre per la trattazione di tutte le tematiche che per quantità e complessità dei temi, anche in vista della c.d. fase 2, necessitano di una continua interlocuzione con le parti sociali.

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