Covid19, chiusure in Abruzzo? Marsilio non esclude nulla. I dati sui tracciamenti

“Non escludo nulla, ma dipende da quello che può accadere nel prossimo futuro. Ad oggi ci sono previsioni che non possono essere fatte neanche con la palla di vetro”.

 

Lo afferma il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio sull’ipotesi di chiusure o coprifuochi in regione a causa della pandemia, “Ora si lavora a seconda delle cose giorno per giorno, per il resto si vedrà, sono ipotesi abbastanza scontate e prevedibili”.

 

Situazione tracciamento. In Abruzzo finora il tracciamento sta funzionando. Lo dimostrano i dati dal 1 ottobre a ieri: su 2684 positivi i tamponi derivati dall’attività di controllo e ricerca dei dipartimenti di prevenzione sono almeno 1138, ossia il 42,4% del totale. Oggi per esempio, fa sapere la Regione, “rispetto a ieri si registrano 306 nuovi casi e 145 sono riferiti a tracciamenti di focolai già noti”.

Ma forse, spiega il direttore del Dipartimento della Asl di Chieti Giuseppe Torzi, è un dato sottostimato anche per motivi meramente burocratici. “Finora il tracciamento ha funzionato -conferma – possiamo dire che in Abruzzo stiamo lavorando bene, magari anche per fattori legati al distanziamento naturale e ai numeri generali che non sono quelli di marzo o aprile.

Questinumeri dimostrano che qui i positivi li andiamo a cercare e che finora siamo in grado di contribuire a bloccarli: il tutto per evitare il sovraffollamento degli ospedali. Rispetto a marzo con il lockdown è anche cambiata la platea dei positivi: ora che il virus circola di più l’età media si è abbassata e quindi ci sono più difese. Ciò comporta, per ora, meno ricoveri”.

“Mentre a marzo qui da noi i positivi derivavano in gran parte da contatti familiari – prosegue Torzi – ora il contagio è più generalizzato e quel positivo può innescare molti più contatti: quindi serve fermare l’inondazione, fare argine. Un po’ di acqua passa, lo sappiamo, ma intanto gli mettiamo un freno”.

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