Coronavirus Abruzzo, tutele per i pendolari: la risposta di D’Annuntiis

Di seguito vi invio la nota di risposta del sottosegretario alla presidenza della Regione Abruzzo, Umberto D’Annuntiis, al consigliere Pepe in merito alle misure a tutela dei pendolari.

 

Egregio Consigliere,

 

l’ emergenza determinata dal COVID 19 sta ponendo numerose e impellenti questioni sulla gestione dei servizi di trasporto pubblico locale, sia nella attuale fase emergenziale, sia nella prospettiva di una progressiva riapertura di attività al momento ferme in base alle disposizioni nazionali e regionali. Tra tali questioni, ovviamente c’è anche la necessità di tutelare adeguatamente i pendolari che hanno acquistato titoli di viaggio, in tutto o in parte, non utilizzati per la doverosa restrizione delle esigenze di mobilità che hanno determinato una forte riduzione dei servizi di trasporto, che comunque, si ricorda, stanno continuando ad assicurare, seppur in forma ridotta, le esigenze di trasporto lavorative e sanitarie. La questione è rilevante, oltre che per ovvi motivi di giustizia ed equità, anche per evitare, in assenza di provvedimenti adeguati, che si generi, al momento della auspicata attenuazione dell’emergenza, una pericolosa disaffezione verso l’utilizzo del mezzo pubblico.

 

Su questo tema, come su altri posti dall’emergenza nel comparto trasporti, le Regioni, per il tramite del Coordinamento Interregionale e della Conferenza Stato-Regioni, hanno definito, e stanno in queste ore ancora elaborando, una serie di proposte unitarie da sottoporre al Governo per una urgente e celere approvazione. Tali iniziative erano già state portate a Sua conoscenza durante la scorsa seduta del Consiglio Regionale, evidentemente senza risultato in considerazione della nota trasmessa. E’ di tutta evidenza che trattasi di situazioni assolutamente similari per tutte le regioni, diverse forse per quantità ma assolutamente identiche nella sostanza, ed è opportuno che le misure adottate siano comuni per evitare che si determinino disparità di trattamento dell’utenza che non sarebbero francamente comprensibili e giustificabili.

 

Pertanto il mancato accoglimento della Sua proposta non implica certo indifferenza della Giunta e del Consiglio al tema delicato della tutela dei pendolari ma al contrario la precisa volontà di definire in maniera rapida, ma congiunta e coerente, le soluzioni ottimali. Viceversa l’approvazione da parte di una singola Regione di una norma nella fase in cui la stessa è impegnata a definire una posizione comune risulterebbe oltremodo incoerente. Per lo stesso motivo non sono state inserite nel provvedimento recante “Misure straordinarie ed urgenti per l’economia e l’occupazione connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” norme sulla gestione dei contratti servizio e sulle concessioni che oggi regolamentano il trasporto pubblico locale della nostra Regione. Anche su questi aspetti le Regioni hanno già elaborato comuni e concrete proposte sottoposte agli organismi nazionali.

 

E’ ovvio che dal governo nazionale non si attendono unicamente misure procedurali ma in via preventiva e preliminare è stato chiesto un concreto intervento di sostegno economico, attraverso la richieste di stanziamento di adeguate risorse supplementari sul Fondo nazionale dei Trasporti, giacché è impensabile che le disastrose ricadute che si stanno avendo nel comparto TPL, soprattutto sotto il profilo dei mancati ricavi, possano gravare su utenti, aziende, dipendenti, Regioni e Enti locali. La necessità di individuare e ottenere dalla Stato l’adeguata copertura finanziaria alle adottande misure costituisce un ulteriore, ma non certo secondario, motivo, per ritenere opportuno attendere le decisioni del Governo prima dell’intervento normativo regionale sul settore trasporti.

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