Più di 200 progetti di legge chiusi nel cassetto: il Pd denuncia il blocco istituzionale in Consiglio Regionale

consiglio_regionaleUscire dall’immobilismo inconcludente della maggioranza. Questo l’obiettivo del gruppo del Pd alla Regione, che questa mattina, in conferenza stampa, ha voluto denunciare “lo stallo e il blocco istituzionale dell’attività del consiglio regionale”.

Nello specifico, il capogruppo Camillo D’Alessandro ha evidenziato che ci sono 258 progetti di legge “chiusi nel cassetto”, portando ad esempio la legge urbanistica regionale, “ferma da 1320 giorni”.

D’Alessandro ha poi fatto notare che ci sono anche leggi approvate e che non sono mai entrate in funzione, come quella, ad esempio, relativa ai Consorzi industriali. “Non solo” ha detto “si lavora poco, ma si lavora anche male: la percentuale delle leggi impugnate dalla Corte Costituzionale è enorme. Nel 2010 l’Abruzzo è stata la prima Regione in Italia per leggi impugnate. Nel 2013 sono gia’ state impugnate due leggi, tra cui quella sul bilancio”.

D’Alessandro ha anche evidenziato che ci sono 21 enti commissariati e ha inoltre lamentato che non solo le commissioni non vengono convocate con regolarità, ma spesso vengono rinviate senza affrontare gli argomenti in discussione. Alla luce di questa situazione il capogruppo del Pd chiede “un cambio di rotta” e propone la modifica del calendario dei lavori.

“E’ necessario” ha sostenuto “lavorare cinque giorni su sette e garantire la convocazione del consiglio regionale ogni settimana”.

Tra le richieste anche l’immediata calendarizzazione dei progetti di legge strategici e non piu’ rinviabili, la fine del commissariamento della sanita’ e l’approvazione del Piano sanitario regionale. Per D’Alessandro in questo ultimo anno di legislatura occorre concordare un “calendario delle priorità, a partire dalla legge elettorale, per affrontare i problemi rispetto ai quali i cittadini, le famiglie e le imprese, attendono risposte”.

Dello stesso avviso il consigliere Giovanni D’Amico che ha stigmatizzato “l’assenza del rapporto tra la giunta e il consiglio regionale” e ha evidenziato “la mancanza di un disegno di governo organico”.

Da parte sua Claudio Ruffini ha parlato della necessità della riorganizzazione della struttura e degli uffici. Sulla stessa linea Marinella Sclocco: “non c’è collegamento tra gli uffici e gli assessorati” ha detto “e manca un’idea rispetto al futuro dell’Abruzzo”.

Giuseppe Di Pangrazio ha infine sostenuto che “il blocco istituzionale impedisce la ripresa economica e occupazionale”.

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