Regione Abruzzo, che fine hanno fatto i fondi destinati alle fasce sociali più deboli?

anzianiI Piani per la non autosufficienza degli Enti d’Ambito rischiano di restare senza fondi o almeno con risorse enormemente ridotte. I tanti cittadini non autosufficienti per malattie invalidanti o per anzianità rischiano di ritrovarsi all’improvviso senza l’assistenza prevista e programmata nell’ambito dei P.L.N.A. e gestiti dagli Enti d’Ambito.

A lanciare l’allarme è Rosella Travaglini, Responsabile del dipartimento “Sociale” della Segreteria Regionale del Psi, secondo cui i circa 4milioni e 900mila euro destinati al fondo per le Non Autosufficienze per l’anno 2012 sono fortemente a rischio.

“Questi fondi” spiega Travaglini “destinati già dal 2010 al Piano per La Non Autosufficienza (PLNA) degli Enti d’Ambito Sociali della regione, con una delibera regionale di approvazione, dovevano essere erogati al 50 per cento al momento della approvazione dei rispettivi PLNA, allo scopo di dare attuazione dei servizi sociali programmati all’interno dei Piani stessi, rivolti all’assistenza della persona non autosufficiente. Ora succede che gli Enti d’Ambito hanno ricevuto l’approvazione, ma non i finanziamenti, questo significa che dal 1 gennaio 2012 hanno rinnovato i contratti con le cooperative e si sono impegnati a mantenere i servizi, tra i quali l’assistenza domiciliare per le disabilità gravi anticipando le spese senza aver ricevuto il finanziamento; succede anche che, non potendo sostenere, più a lungo, economicamente la situazione, ora minacciano di interrompere il servizio. Questa situazione è di una gravità enorme e pare che nessuno se ne sia reso conto. Disabili, anziani non autosufficienti, magari allettati e collegati a respiratori, non in grado di lavarsi e alimentarsi, all’improvviso si ritroveranno senza assistenza. Dall’Assessorato alla Politiche Sociali non arriva risposta. Voci maligne e, sicuramente infondate, dicono che il fondo, già destinato, quindi che non potrebbe essere utilizzato per nient’altro, anzichè di 4milioni e 900mila euro all’improvviso sia “dimagrito” fino ad arrivare ad 1milione e 200mila euro circa. La Regione è stata più volte interrogata e sollecitata ma sembra che il sociale sia il settore all’ultimo posto della scala delle priorità e delle attenzioni del governo regionale. Non si sa se le voci sono fondate, certo è che, se così fosse, potrebbe voler dire che sono stati utilizzati per tutt’altra cosa e quindi il PLNA non ha più copertura economica. Una cosa è certa: questi fondi, non sono ancora stati erogati mettendo i Comuni in una situazione di ulteriore difficoltà economica che si somma ai loro problemi di sempre e li obbliga a dover sottrarre a cittadini particolarmente deboli e indifesi servizi essenziali per garantire loro una vita dignitosa e civile. Ma forse a Chiodi ed ai suoi assessori di tali particolari fasce sociali interessa ben poco”.

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