Lavorare in Abruzzo, Di Luca: “eccessivi i toni trionfalistici di Gatti”

diluca_peppinoI toni trionfalistici dell’Assessore Paolo Gatti, sull’esito del bando Lavorare in Abruzzo appaiono quantomeno eccessivi”. Commenta così il consigliere regionale del Pd Giuseppe Di Luca i dati snocciolati ieri dall’assessore regionale nel corso del seminario informativo “Lavorare in Abruzzo – Una esperienza di successo da replicare nella programmazione del Fondo Sociale Europeo 2007/2013”.

Dati che parlano di 1550 lavoratori assunti con contratti a tempo indeterminato, ai quali andranno ad aggiungersi altre 800 assunzioni circa, grazie al ri-finanziamento di ulteriori 8 milioni di euro, individuati tra le risorse del Piano Operativo del Fondo Sociale Europeo 2008-2009.

Pur ribadendo l’apprezzamento su una misura che ha recuperato fondi non utilizzati nelle annualità 2000/2006” ha detto Di Luca “sottolineiamo che purtroppo sui 20 milioni di euro stanziati ne risultano effettivamente spesi solo 16 milioni, per i noti problemi legati alle fideiussioni. In un periodo in cui è difficilissimo reperire nuove risorse a sostegno delle imprese che sfidano la crisi creando nuova occupazione, ci sembra un delitto che 4 milioni di euro siano stati non utilizzati e non siano arrivati a tutte quelle aziende cha hanno fatto ciò che il bando richiedeva: assumere nuovi dipendenti. La Regione poteva e doveva evitare che problemi burocratici penalizzassero tutte quelle imprese a cui non si può chiedere altro che creare nuova occupazione in un momento in cui la crisi morde ancora e competere è difficilissimo. La classe politica ha il dovere di affiancare tutte quelle aziende che hanno deciso di sfidare la crisi investendo in risorse umane e nella loro professionalità. Speriamo che sugli annunciati 8 milioni che verranno messi a disposizione, la Regione studi una convenzione con banche ed assicurazioni, che da una parte individui le giuste garanzie da fornire e dall’altra stabilisca tempi e tassi d’interessi certi che non strangolino le imprese che quasi in solitudine sostengono l’economia abruzzese”.

 

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