Test antidroga al Comune di Pescara: “Masci infanga i dipendenti”

Pescara. “Pur di difendere la posizione dei suoi fedelissimi, il sindaco Masci infanga centinaia di madri e padri di famiglia che lavorano al Comune, annunciando di volerli sottoporre al test antidroga. Una vergogna senza precedenti, il sindaco chieda scusa immediatamente e si dimetta subito”.

Lo affermano i consiglieri comunali del Pd di Pescara Piero Giampietro, Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli, Marco Presutti e Giovanni Di Iacovo e delle liste civiche di centrosinistra Marinella Sclocco e Mirko Frattarelli, in reazione all’annuncio del sindaco per l’introduzione del test antidroga in Comune, dopo l’inchiesta per corruzione nel settore Lavori Pubblici che ha visto anche l’uso di cocaina negli uffici municipali.

“Un annuncio senza pudore, senza ritegno e senza vergogna – dicono i consiglieri comunali – per provare a nascondere la totale assenza di vigilanza da parte del sindaco e degli assessori sui comportamenti amministrativi del braccio destro di Masci, Fabrizio Trisi. Totale solidarietà ai tantissimi dipendenti perbene del Comune di Pescara, infangati da un sindaco diventato spregiudicato e disperato. Subito le dimissioni, nemmeno un giorno in più in questo clima. Meglio il commissario”.

“MASCI INFANGA”

“Masci diffama i dipendenti del Comune solo per sviare l’attenzione dalla corruzione di cui è accusato il suo fidato collaboratore”, aggiungono i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo.

“Per cercare di salvare la propria faccia è pronto a coprire di fango quella di tutti gli altri. Infangare e alimentare il dubbio su centinaia di dipendenti seri del nostro Comune, nella speranza di spostare l’attenzione dalla condotta del suo fedele pupillo, il dirigente Trisi, finito in carcere, mostra invece la debolezza di Carlo Masci come leader e come sindaco di un Comune in cui lui stesso ha permesso che accadesse qualcosa di inimmaginabile” prosegue il gruppo M5S. “Lavoratori, padri e madri di famiglia, costretti a eseguire un test per verificare eventuali tossicodipendenze a causa non di un loro comportamento, da anni irreprensibile, ma per giustificare  il lassismo con cui in primis il sindaco – ma non solo lui – ha lasciato operare un dirigente che per il suo comportamento personale e professionale aveva fatto venire dubbi a molti, ma a quanto pare non a Masci”, concludono i pentastellati, che a loro volta richiedono “ad oltranza le dimissioni immediate di quello che non può più essere definito un sindaco e che sta trascinando nel ridicolo l’intero Comune”.

“TEST ANCHE AL CONSIGLIO”

Si dice, invece, favorevole al test il capogruppo Udc Massimiliano Pignoli, “a patto che a sottoporsi al test, sempre su base volontaria, siano anche gli amministratori cittadini”.

“Io sarò il primo – aggiunge Massimiliano Pignoli- a sottopormi volontariamente anche oggi stesso al test antidroga, ma credo che questa proposta possa servire a dimostrare che stiamo parlando di un caso isolato che poi dovrà essere confermato ed eventualmente giudicato dall’Autorità Giudiziaria competente. Un caso isolato in mezzo a centinaia di dipendenti. Ma ripeto il test volontario dovrebbe poi riguardare amministratori, consiglieri e dirigenti del Comune. Questo per quel che riguarda la questione dell’ eventuale consumo di droga che dovrà appurare la  magistratura. Per quel che concerne invece la questione degli appalti l’Udc vigilerà ancora di più sull’affidamento diretto sotto soglia e le gare di appalto per garantire anche la rotazione delle ditte”.

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