Alla Prima Commissione regionale – riunita per discutere del nuovo ente che dovrebbe nascere dalla fusione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore – Matricciani ha ribadito l’assoluta contrarietà dell’assise da lui guidata. Una posizione contraria che “non è solo mia o della maggioranza politica attualmente in carica a Spoltore” ha aggiunto “ma di tutto il consiglio. Con voto unanime ha approvato una delibera contraria a questo processo”.
Matricciani ricorda le premesse sbagliate da cui è nata la consultazione referendaria che, nel 2014, ha visto prevalere il sì alla fusione: “si è sfruttato l’argomento del tutto inconsistente dei costi della politica, quando un solo consigliere regionale costa alla collettività più di tutto il nostro consiglio. La vittoria del sì è il risultato dell’assoluta mancanza di dibattito sull’argomento, che è finito in secondo piano durante la campagna elettorale. Questo non ha permesso ai cittadini di comprendere le reali implicazioni del voto”. Nel 2014, infatti, si votarono insieme referendum sulla Grande Pescara, europee, regionali e, a Montesilvano e Pescara, anche le comunali.
Nel mirino di Matricciani c’è però la legge attualmente in itinere, che prevede la nascita del nuovo comune a gennaio 2019: “purtroppo abbiamo il dovere di rispettare il risultato del referendum. Ma come è possibile discutere alla fine di aprile 2018 una legge che prevede lo scioglimento di tre importanti consigli comunali il primo gennaio 2019?” Matricciani stigmatizza l’assoluta mancanza di un progetto dietro il referendum: la conseguenza è un disegno di legge “vuoto” che “non specifica concretamente nessun passaggio sulla fusione dei tre Comuni”.
Per questo motivo il presidente considera opportuno “far slittare il procedimento, individuando già adesso una data nel 2022 per il voto che andrà ad eleggere un unico consiglio comunale per tutti e tre i territori interessati: nel contempo andrebbe avviata subito una sperimentazione per gestire in maniera integrata alcuni servizi e valutare in maniera obiettiva la fattibilità di questa fusione”. Infine ricorda che, con lo scioglimento dei consigli comunali il prossimo primo gennaio, i territori di Spoltore, Montesilvano e Pescara non potrebbero venire rappresentati nel prossimo consiglio provinciale, non avendo consiglieri in carica eleggibili.