San Vito Chietino. “Un’area mirabile sospesa tra cielo e mare potrebbe essere trasformata in una distesa di cemento. Su un promontorio che si trova nella frazione ‘Foreste’ del Comune di San Vito Chietino, si affaccia sulla splendida Costa dei Trabocchi e che confina con il Sito di Interesse comunitario ‘Fosso delle Farfalle’ potrebbe nascere un enorme insediamento turistico”.
E’ questo il fulcro del comunicato stampa diramato dal Consigliere regionale Leandro Bracco che concerne una porzione di territorio che tutto il mondo invidia all’Abruzzo per via delle sue caratteristiche paesaggistiche che rappresentano una sorta di unicum a livello internazionale.
“Ad essere interessata – spiega l’esponente di Sinistra Italiana – è una porzione di territorio amplissima che sfiora i 13 ettari (126444 metri quadrati). La vastità dell’intervento che si vorrebbe concretizzare lascia senza parole sotto ogni profilo. Basti dire che sulla base delle superfici edificabili e una volta realizzato il progetto, circa 1500 potrebbero essere le persone che si andrebbero a sommare alla popolazione attualmente residente nella cittadina chietina che a oggi lambisce le 5400 unità. Si tratterebbe quindi – rileva Bracco – di veder incrementata l’attuale popolazione di circa un quarto. Evidenti sarebbero di conseguenza le ripercussioni sulla vivibilità dei luoghi nonché sulle infrastrutture comunali”.
“Va d’altra parte considerato – prosegue il Consigliere Segretario – che la variante al Piano Regolatore la quale consente questa scellerata trasformazione, è stata proposta su iniziativa imprenditoriale della Pagliaroli Group e poi proseguita dalla San Vito Resort Village. Nel 2015 l’allora Amministrazione comunale approvò infatti una variante riguardante proprio il Piano Regolatore Generale destinando un’area agricola di rilevantissimo valore ambientale a zona turistica. La stessa variante ha così aperto la strada a una possibile trasformazione che non si fatica a considerare, alla luce dei numeri, incompatibile con le caratteristiche paesaggistiche e strutturali dell’area”.
“Non si tratta quindi – evidenzia Bracco – di una sorta di ripensamento armonioso dell’intero strumento urbanistico ma di un vero e proprio sconquasso che non potrà non avere conseguenze sia nel breve che nel medio e lungo periodo. Per questo motivo risulta difficile apprezzarne la coerenza con l’intero territorio. Criticità inoltre sono state sollevate anche da alcuni Enti come ad esempio la Provincia di Chieti”.
“Vi è quindi da domandarsi – sottolinea Bracco – quale sostenibilità possa avere un progetto di tali imponenti proporzioni. Una quantità di cemento senza precedenti potrebbe quindi rovesciarsi su una delle aree più rinomate della Costa dei Trabocchi con il rischio concreto che a pagarne le conseguenze siano tutte quelle attività ricettive già presenti. Attività – afferma l’esponente SI – che nel tempo non solo sono cresciute ma hanno contribuito a far evolvere un modello di sviluppo dell’accoglienza integrato e rispettoso dei luoghi. Un modello che l’attuale Amministrazione pare voglia promuovere e incentivare. E’ evidente dunque – conclude Leandro Bracco – che talune iniziative devono essere ricalibrate se veramente si vuole assicurare e promuovere una crescita turistica sostenibile”.