«Si dà il caso che il contenuto “incriminato” fosse di chiarissima ispirazione antirazzista, trattandosi della traduzione di un articolo su Marx e l’immigrazione, dalla rivista americana Montly review», chiarisce il candidato.
«Ho scritto a Facebook secondo le procedure ma non è successo nulla: il social di Zuckerberg deve avercela con Potere al Popolo. Non solo ci esclude dai forum e dalle sue comunicazioni sui programmi delle liste, ora impedisce pure a un candidato di comunicare nell’ultima settimana di campagna elettorale. Immagino che il blocco derivi da segnalazioni di avversari politici – magari di estrema destra o razzisti – e credo che Facebook debba rapidamente porre rimedio».
«Il dato di fatto è che al segretario di un partito – senza soldi per fare campagna elettorale – in prima fila nella lotta contro le discriminazioni viene impedito di comunicare mentre su Facebook neofascisti e odio razziale spuntano da tutte le parti».