Avviare l’iter di revisione del Prg, ormai esaurito nella sua visione di sviluppo e ancora alle vecchie logiche, nei primi 100 giorni di amministrazione.
Etica per Alba, il movimento creato da Gabriele Viviani in vista delle amministrative di primavera ad Alba Adriatica, prosegue nel suo percorso di stesura del programma. Ora i riflettori sono tutti puntati sulla cosiddetta “grande opera”, un vero e proprio programma strutturale e funzionale per le aree di insediamento demografico, commerciale.
La proposta è stata elaborata nel corso dell’ultima assemblea di Etica per Alba. Commissione programma diretta da Romolo Viviani e della quale fanno parte il prof. Giancarlo Di Michele e l’architetto Emanuel Spinosi.
Strumento urbanistico. “La prima azione”, si legge in una nota, “ in vista della necessaria revisione del vigente PRG, avvierà nei primi cento giorni di governo il dovuto iter procedurale, convocando laddove fosse necessario assemblee cittadine e conferenze fra comuni interessati al fine di coordinare e meglio interpretare le pluralità di interessi”. Insomma uno strumento capace di abbinare le esigenze del territorio con la salvaguardia ambientale. Un percorso ora politicamente più semplice rispetto al passato, visto il momento particolare che vive il mondo dell’edilizia.
Nella proposta programmatica, poi trovano spazio anche aspetti di natura viaria (come la realizzazione di un tracciato diretto tra via Ascolana e il lungomare Marconi), e l’adeguamento del piano traffico, nella sostanza mai applicato.
Nell’idea di una nuova città sul piano urbanistico, e non solo, trovano spazio dunque diverse linee guida, tutte poi ispirate ad un continuo confronto tra amministrazione portatori interessi, in modo da garantire sempre un’idea partecipata.
“ Altra azione importante”, prosegue la nota di Etica per Alba, “ sarà l’individuazione delle zone urbane che hanno perso o stanno perdendo funzioni, abitanti, interesse turistico e che si apprestano a diventare non luoghi della dispersione sociale. Su queste aree intendiamo, da subito, invertire la marginalità, ponendole, nella dimensione spaziale generale della “grande opera”, come centri di un nuovo asse strategico della città. L’area della stazione dovrà trasformarsi in un’arena per concerti, eventi teatrali, mostre di disegno contemporaneo; le scuole inagibili di via Cesare Battisti dovranno essere demolite per soddisfare la richiesta di parcheggi; sarà necessario individuare una nuova area cimiteriale; si avvieranno le procedure per il completamento della piazza antistante la chiesa di contrada Basciani e la riqualificazione della passeggiata del lungomare con materiali alternativi e nuovo arredo urbano.
Sarà premiato, soprattutto negli interventi di recupero urbano con demolizione e ricostruzione dell’edificato, lo sviluppo verticale della città, aprendo così la strada verso la riconquista della dimensione pubblica della città”.