Tortoreto. Edifici scolastici e trasporto. Sono due tra le criticità sollevate da Impegno Civico, l’associazione guidata da Franco Rampa, subito dopo la riapertura delle scuole e la ripresa del trasporto scolastico.
Chiusura scuola paritaria. L’associazione torna a manifestare tutto il proprio disappunto per la chiusura definitiva della scuola paritaria San Giuseppe, nel cuore del centro storico, visto che l’Ente non ha più assicurato il contributo utile per sostenere le attività della scuola in passato gestita dalle suore.
“Cosa ancora più grave, le suore, apprezzate in paese per la loro disponibilità e vicinanza ai tortoretani, sono andate via senza neppure un saluto ed un ringraziamento da parte del sindaco e per questo, i cittadini sono indignati: dopo 138 anni di permanenza a Tortoreto Paese. Noi ribadiamo che sia stato un gravissimo errore, anche per i modi ruvidi con cui è stata attuata questa scelta.
Inoltre, in occasione dell’apertura della nuova scuola dell’infanzia pubblica, in un’intervista, il sindaco ha dichiarato che con l’apertura della scuola dell’infanzia “tutti i bambini sono stati messi allo stesso livello”, criticando con queste parole, in modo brutale, il lavoro svolto fino ad oggi dalle educatrici che per anni hanno scolarizzato i bambini di Tortoreto Alto”.
Aule pollaio al Lido. “Il sindaco aveva garantito che entro dicembre 2017”, prosegue Impegno Civico, “sarebbe stato reso pubblico il bando per la progettazione delle nuove scuole di Tortoreto, prevedendo in bilancio le somme per tale necessità. Ad oggi, è tutto fermo, ma gli alunni che avrebbero potuto continuare ad andare nelle scuole al Paese sono stati dirottati al Lido, dentro alle famose aule-pollaio dove da anni vengono stipati gli alunni delle scuole di Tortoreto.
All’interno delle scuole di Tortoreto Lido, prima della riapertura, non è stata fatta nessuna verifica degli indici sismici, nonostante, nell’ultimo anno, sia in Abruzzo che nelle Marche siano continuate le scosse di terremoto percepite anche a Tortoreto. Pertanto, noi crediamo che questa amministrazione non si stia impegnando né per la costruzione delle nuove scuole, né per garantire la sicurezza nelle “vecchie”.
Impegno Civico torna anche a sollevare alcune questioni relative al trasporto scolastico.
Tre le questioni, l’esclusione per taluni dalla fruizione del servizio, alcuni disservizi per quanto concerne la logistica e il pagamento richiesto ai genitori per le gite d’istruzione effettuate con gli scuolabus.
“Quest’anno, a Tortoreto le famiglie che risultano domiciliate (e dunque vivono a Tortoreto) ma non residenti, grazie alle scelte del sindaco Piccioni e del suo consigliere delegato Cimini, sono state escluse dal servizio pubblico di trasporto scolastico a domanda individuale.
Molti bambini e ragazzi arrivano a scuola anche venti minuti dopo il regolare inizio delle lezioni.
In ogni caso, la ditta, in base a quanto previsto nel capitolato speciale d’appalto, è tenuta a predisporre, in base ai percorsi stabiliti di concerto con il Comune, i relativi orari e comunicarli agli utenti e all’ufficio servizi scolastici. Quindi gli amministratori, pur sapendo dei disservizi nel trasporto visto che sono tenuti a conoscere gli orari degli scuolabus, non stanno facendo un bel niente.
Visite guidate e gite d’istruzione. “Durante il precedente anno scolastico, le visite guidate, i viaggi d’istruzione ed il trasporto extra scolastico in genere sono stati sostenuti dai genitori che avevano figli alla scuola dell’obbligo a Tortoreto. Noi avevamo già evidenziato che si è trattato di un’illegittimità in quanto nel capitolato speciale d’appalto relativo al servizio di trasporto scolastico, la ditta dovrà garantire il servizio di trasporto scolastico per gite, visite guidate, viaggi d’istruzione fino ad una percorrenza aggiuntiva di circa 10.000 KM per l’intera durata dell’affidamento”. All’art. 5 è previsto che la ditta svolga il normale trasporto extrascolastico utilizzando i tre scuolabus concessi oltre a tre scuolabus propri, senza ulteriori costi aggiuntivi per il Comune.
Lo scorso anno si è detto negli ambienti scolastici che su tali scuolabus non sarebbe stato possibile far salire due insegnati contemporaneamente e per questo non si sarebbero tenuti i viaggi d’istruzione.
Noi ci auguriamo che non sia stato per questo, altrimenti il Comune non avrebbe fatto rispettare quanto previsto nel contratto speciale d’appalto che diceva chiaramente che gli scuolabus sono tenuti a espletare il trasporto extrascolastico fino a 10.000 Km e gratuitamente; ovviamente tali scuolabus devono essere adeguati e a norma, garantendo la presenza di insegnati a bordo, come previsto dalla legge.
Alla luce di quanto esposto, è chiaro che tutte le famiglie che hanno pagato il trasporto extrascolastico l’anno scorso devono essere risarcite dal Comune in quanto sono state danneggiate”.