Nel corso della Giunta di questa mattina, l’amministrazione comunale ha deliberato la resistenza in giudizio per quanto riguarda la gara di affidamento dei parcheggi pubblici.
Si tratta di un atto dovuto, nel rispetto di tutti i settori e degli uffici che hanno lavorato sul tema nel pieno rispetto della legalità.
Allo stesso modo, però, l’amministrazione ha messo in luce, sia nella scorsa legislatura dai banchi dell’opposizione, sia poi durante la campagna elettorale e nei primi mesi di governo, una serie di criticità presenti nel bando pubblicato durante la fase commissariale.
Criticità che oggi spingono l’amministrazione nella direzione della revoca della gara e verso la stesura di un nuovo bando che affronti alcune questioni di primaria importanza, che oggi ancora non trovano una concreta soluzione. Risulta, infatti, per l’amministrazione completamente assente una visione strategica del futuro assetto del traffico, dei trasporti e conseguentemente dei parcheggi, nel futuro di Teramo.
“La direzione che si vuole intraprendere, invece, è tutt’altra e passa necessariamente per una messa in discussione e rimodulazione del piano urbano del traffico, del piano urbano per la mobilità sostenibile e del piano della sosta, che dovranno quindi essere parte integrante dello studio per la rivalutazione dei posti auto disponibili in centro storico, i quali saranno parte integrante della gara – si legge in una nota del Comune – Gara che, fatta salva la clausola sociale quale elemento imprescindibile del bando, dovrà riguardare un arco temporale ben più lungo dell’anno previsto dal Commissario e dovrà essere finalizzata all’abbattimento dei costi e di conseguenza delle tariffe a carico degli utenti”.
“L’amministrazione con l’indirizzo che intende dare alla gara, vuole assicurare l’aspetto programmatorio congiunto ad una complessiva visione della città e l’aspetto sociale, con la salvaguardia di posti di lavoro di particolari categorie sociali; senza sottacere che la stessa si presenterebbe in tal modo più appetibile dal punto di vista economico”.