Teramo, Ruzzo Reti. Italia Viva: “Brutta figura del sindaco”

Anche i coordinamenti comunali e provinciali di Italia Viva entrano nel merito della diatriba tra Ruzzo Reti e Comune di Teramo.

“Il sindaco e i suoi gruppi di maggioranza pensano che sia sufficiente invocare la verità per averla in tasca, ragione per la quale si sono avventurati temerariamente sul terreno della fantasia, dove i sogni diventano realtà, ma solo nell’immaginazione – dicono – Il pronunciamento della giustizia è a favore della Ruzzo Reti e dichiara soccombente il Comune di Teramo, assegnando la più grande e sonora sconfitta amministrativa e politica al sindaco D’Alberto, che non riesce a svolgere il ruolo che compete al primo cittadino rappresentante di un capoluogo di provincia. A D’Alberto e alla sua attuale Giunta resta da fare solo una cosa, per cercare di riparare a questa brutta figura: pagare di tasca propria le spese legali del ricorso intentato per i suoi capricci fallimentari”.

E ancora: “Venendo ai fatti, le contestazioni mosse dal sindaco sono rispedite totalmente al mittente e, come Italia Viva, confermiamo il pieno sostegno al presidente Cognitti e a questo Cda, che sta portando avanti un grande lavoro di stabilizzazione dei conti dell’Ente e di rilancio, attraverso investimenti importanti nel sistema del ciclo idrico integrato, della Provincia di Teramo. Le esternazioni di una delle maggiori figure politiche del partito democratico abruzzese non sono rispettose del ruolo dei sindaci, che a larga maggioranza sostengono questo Consiglio di Amministrazione. Sarà bene che Manola Di Pasquale abbia prove documentali al riguardo e che le abbia già depositate presso la Procura della Repubblica, perché in caso contrario ci troveremmo dinanzi ad una frattura istituzionale senza precedenti che riverbererà i suoi effetti negli anni a venire”.

Italia Viva poi ribadisce “che è solo nel dialogo e nell’interazione fra i soci che si devono trovare accordi e mediazioni nel superiore interesse pubblico, quello che il PD continua a invocare a parole, ma non nei fatti. Invitiamo pertanto il sindaco di Teramo a percorrere la condivisione dei percorsi con tutti gli altri sindaci e non la pratica solitaria e capricciosa di azioni perdenti. La società è il secondo Ente pubblico economico della nostra provincia e vogliamo che continui nella sue azioni virtuose programmate, fornendo il bene più importante della vita a centinaia di migliaia di cittadini teramani”.

Gestione cookie