In occasione della discussione che si è svolta ieri presso il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri della bozza di ordinanza sulla rimodulazione della disciplina del Contributo di autonoma sistemazione, il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto ha ufficialmente trasmesso per il tramite del Presidente della Regione Abruzzo e del Direttore regionale della Protezione Civile Dott. Antonio Iovino, dettagliate osservazioni, condivise con gli Uffici comunali preposti, per esprimere ancora una volta la forte preoccupazione di fronte ad una ricostruzione ancora lontana dal decollare e che ogni giorno grava sempre più sulla spalle del nostro territorio. Anche questa ordinanza, infatti, rischia di non cogliere appieno la drammaticità della situazione del territorio teramano nella peculiarità della condizione del cratere abruzzese e di aggravare la situazione di incertezza e disagio dei cittadini interessati.
Ripercorrendo il contenuto del documento approvato nel corso del Consiglio comunale straordinario dedicato al tema della ricostruzione, il Sindaco ha posto l’accento sulla reale condizione nella quale si trova la Regione Abruzzo, che risulta essere ancor più deficitaria, in termini di pratiche evase da parte del competente U.S.R. regionale, rispetto ad altre regioni del cratere sismico, prendendo ad esempio la situazione del Comune di Teramo nel quale i nuclei familiari interessati dal CAS continuano ad essere più di 1000 ad oltre 2 anni dagli eventi sismici.
Il Sindaco palesa inoltre lo stato di ulteriore disagio che innegabilmente si verrebbe a ripercuotere su quella categoria di cittadini già penalizzata dagli eventi sismici con l’approvazione di tale Ordinanza.
Il Sindaco ha poi posto all’attenzione del Presidente della Regione Abruzzo e del Dirigente della Protezione Civile Regionale il tema, presente nella bozza dell’ordinanza, dell’aggravio di adempimenti amministrativi a cui sarebbero sottoposti gli Uffici preposti, i quali possono contare su un numero davvero esiguo di unità lavorative e l’assoluta impossibilità economica da parte degli Enti predisposti a poter integrare nell’immediatezza gli Uffici di competenza tramite nuove assunzioni.
Infine, il Sindaco ha chiesto maggiore chiarezza nella terminologia utilizzata nella stesura di detta ordinanza, al fine di evitare fraintendimenti e ritardi poi nell’operare da parte degli enti: così come già avvenuto in passato, rischierebbe di non trovare soluzione alcuna la fattispecie di coloro che si trovano costretti a cambiare residenza ma senza alcun carattere di stabilità e che quindi ancora avrebbero, a rigor di logica, diritto al Contributo. Una situazione di incertezza da subito denunciata e che oggi, a tutela dei cittadini interessati colpiti, deve necessariamente trovare una soluzione nella stesura definitiva di questa ordinanza.