Circa quaranta tra organismi ed associazioni espressioni di comitati di quartieri e frazioni, rappresentanti di categoria imprenditoriali, sigle sindacali, associazionismo culturale ed ambientale chiedono sia revocata o modificata con inserimento dell’area del Mazzini la delibera consigliare dell’anno 2017 nella quale venivano indicate le aree e scelta quella di Piano D’Accio. A farlo sapere il coordinatore Demetrio Rasetti in un documento presentato e funzionale al prossimo consiglio comunale congiunto tra Teramo e L’Aquila.
“Chiediamo inoltre – dicono – che la città di Teramo, capoluogo di provincia, si doti di un supporto sanitario adeguato ed al passo con i tempi e soprattutto funzionale alle necessità dell’utenza; che si attivino tutte le misure necessarie funzionali ad una riduzione drastica e tempestiva delle liste di attesa; che si ponga in forma definitiva un argine alla mobilità passiva a carico dalla ASL Teramana attraverso la qualificazione nei reparti specialistici di personale specializzato e qualificato nonché mediante un adeguata riqualificazione delle tecnologie di supporto e di servizio sia alle prestazioni che alla logistica. Che la città di Teramo sia assegnataria almeno di un DEA di 2 livello funzionale al raggiungimento delle sopra indicate finalità”.
Ed in riferimento alla localizzazione del nuovo ospedale “pensiamo occorra dire sì al riutilizzo delle infrastrutture esistenti, no ad un project financing senza una adeguata valutazione sulle potenzialità e vocazioni espresse dalle realtà infrastrutturali esistenti, no ad un ulteriore consumo del suolo, no ad un altro contenitore vuoto di proprietà ASL. Siano privilegiati gli spazi di proprietà Asl, ad iniziare dal Mazzini ed aree limitrofe attraverso possibili adeguamenti e riqualificazioni dello stesso anche mediante la realizzazione di una nuova struttura di secondo livello”.