“Gli Onorevoli Fabio Berardini e Antonio Zennaro: altri due rappresentanti istituzionali che se impiegassero un po’ del loro tempo a studiare non farebbero male a loro stessi e soprattutto all’Abruzzo”.
Inizia così la replica del Sottosegretario Mario Mazzocca alla polemica sulla carenza di personale all’Ufficio Ricostruzione teramano, spiegando che “non è certamente un segreto che i numerosi adempimenti, con le relative complesse procedure legate alla ricostruzione, hanno da subito reso palese la necessità di implementazione del personale dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione post-sisma 2016-17. Fin dal luglio scorso, poco dopo l’assegnazione della specifica delega da parte del Presidente, io stesso evidenziai tali criticità in relazione alla carenza di personale all’Usr di Teramo. In settembre, poi, tornammo a sottolineare come ‘per consentire all’ufficio un’attività a regime così come registrato nelle viciniori Regioni, si rende necessario portare a completamento l’organico del personale con ulteriori risorse tecniche ed amministrative, portandolo dalle attuali 29 almeno a 50 unità’. All’epoca, inoltre, dichiaravo come persistessero gravi ‘difficoltà per l’emendamento bocciato dal Governo, che ci avrebbe permesso di utilizzare il nostro personale di Abruzzo Engineering’. Da tempo, infatti, stante la carenza di organico, fu valutata la possibilità di impiego del contingente di personale dipendente di società in ‘house providing’ Abruzzo Engineering, che conta unità lavorative già impiegate in campo della ricostruzione sisma 2009, pertanto ampiamente professionalizzate e strategicamente utili per l’immissione in attività istruttoria sisma 2016”.
“La normativa primaria, purtroppo, non prevede – aggiunge il Sottosegretario – la possibilità di impiegare il personale dipendente di società in house e, allo scopo, il Vice Commissario, in più occasioni, per il tramite della struttura commissariale, si è adoperato affinché venisse modificata, anche nel corso delle modifiche e integrazioni apportate al D.L. 148/2017 e al D.L. 55/2018. Orbene, dal momento che, in sede di approvazione dei suddetti provvedimenti legislativi, le modifiche non sono state apportate, avevamo chiesto di inserirle, a mezzo di apposito emendamento, in sede di conversione del cosidetto Decreto ‘Genova’ al fine di sbloccare il divieto di impiego di personale delle società in house. Di tale intera ricostruzione, così come delle pressanti esigenze dell’Abruzzo di utilizzare il personale di Abruzzo Engineering, fu messo a conoscenza tempestivamente anche il neo Commissario alla ricostruzione Farabollini. Purtroppo, l’emendamento fu respinto, la norma primaria restò inalterata e il citato Decreto ‘Genova’ convertito dal parlamento (dunque anche dagli Onorevoli Berardini e Zennaro) non contempla tale opportunità. Questi sono i fatti. Il resto ‘sò chiacchiere’! Tralasciando le lungaggini a cui è stato costretto l’U.S.R. al fine di reperire idoneo personale (bando per il reclutamento presso le Pubbliche Amministrazioni, attingimento alle graduatorie Formez/Ripam, ricorso alle agenzie interinali), con la modifica della norma avremmo potuto utilizzare da 6 mesi il personale di Abruzzo Engineering a beneficio della ricostruzione teramana. Purtroppo, il voto parlamentare sul Decreto ‘Genova’ del #governodelcambiamento ce lo impedisce”.
“Se non fosse tragica sarebbe comica la richiesta di sopperire alle manchevolezze del governo imputando il relativo onere alla Regione Abruzzo, ad una di quelle Regioni che proprio dal #governodelcambiamento sono state completamente esautorate dalla governance della ricostruzione sui territori”, conclude Mazzocca .