Serafino Pulcini, ex parlamentare e candidato sindaco per le prossime comunali a Teramo, interviene sul “gioco” delle candidature in atto per le politiche.
“A prescindere, e con il dovuto rispetto, dalle persone candidate al parlamento nei collegi che riguardano Teramo Capoluogo e la sua Provincia, il sistema decisionale che ha imposto le candidature sul nostro territorio merita un’attenta riflessione politica. Molti hanno attribuito il venir meno delle candidature più rappresentative del nostro capoluogo al potere cinico e spregiudicato delle sedi dei partiti nazionali che hanno badato solo alle “poltrone” di singoli personaggi, senza tener conto delle persone che realmente avrebbero potuto rappresentare al meglio il territorio. A parer mio – prosegue -se s’inquadra la questione in una semplicistica lotta di “poltrone” e nel fatto che Teramo sia diventata la “cenerentola” d’Italia, non si centra il problema e ci si allontana dalla verità politica del fenomeno che non riguarda solo Teramo ed è molto più grave di quanto si possa immaginare”.
E prosegue: “Il ‘porcellum’ nell’ultima legislatura è stato dichiarato incostituzionale mentre l’ultima legge approvata dal Parlamento, il ‘rosatellum’ non è molto diverso da esso e pertanto il prossimo 4 marzo si avrà, ancora una volta, un Parlamento di “nominati” e non di eletti.Questo sistema ha aiutato l’Italia a diventare una colonia delle “lobby finanziarie” e la nostra Teramo ne evidenzia gli effetti con il totale svuotamento di tutte le strutture pubbliche avvenuto negli ultimi decenni: Caserma degli Alpini, Banca d’Italia, Centro Monopolio Tabacchi, Servizi Telefonici…”.
Pulcini conclude così: “Occorre opporsi strenuamente a questo cinico disegno di schiavizzazione dei popoli e auspico che da Teramo capoluogo, con i cittadini tutti coinvolti in un grande e dirompente ‘laboratorio civico’, si possa innescare la riscossa verso il cambiamento”.