“La Asp 2 di Atri continua normalmente e quotidianamente nell’erogazione dei propri servizi all’utenza di riferimento”. A dirlo sono i consiglieri Antonio Samuele e Federica Rompicapo.
”Gli uffici giornalmente svolgono la loro attività tanto da risultare aggiudicatari di importanti finanziamenti regionali e di fondazioni del territorio per una somma di oltre due milioni e mezzo di euro. Gli atti assunti dal consiglio di amministrazione solo ed esclusivamente nell’interesse dell’azienda, nonostante la continua assenza volontaria del presidente,sono tutti perfettamente legittimi non essendo intervenuta, nel frattempo, nessuna impugnativa presso il competente organo giurisdizionale. Non è stato vietato l’accesso al presidente nominato, Luca Di Pietrantonio che da oltre un mese e mezzo ha deciso di non presentarsi nella sede, ripetiamo e ribadiamo, per una sua scelta personale, legittima ma non determinata da presunte e inesistenti ‘difficoltà di accesso’, disponendo, ovviamente di ogni mezzo per entrare nella sede dell’Asp n. 2 della Provincia di Teramo come legalmente previsto”.
La risposta dei consiglieri di amministrazione dell’Asp, Antonio Samuele e Federica Rompicapo arrivano in merito alle polemiche, sollevate da esponenti politici riguardo il funzionamento dell’Asp. “Appare anche strano che il Pd e Italia Viva insorgano a difesa di un esponente leghista: sarà interessante scoprire i motivi dell’asse che unisce il centrosinistra alla Lega. Ribadiamo, ancora una volta, la perfetta legittimità, legalità e trasparenza nella nomina del dottor Gabriele Astolfi quale direttore dell’Asp su base fiduciaria, così come avvenuto in passato con la nomina, sempre su base fiduciaria di Sergio Di Feliciantonio che ha ricoperto la carica di direttore dell’Asp 2 ed è tuttora in carica, nonostante il commissariamento, nell’Asp di Pescara e del direttore dell’Asp di Chieti. Comprendiamo i toni accesi di chi è in cerca di visibilità e vuole farlo sulla pelle della Asp 2 ma non lo consentiamo. A chi chiede di commissariare l’Asp, per motivi a noi oscuri, diciamo, in maniera chiara e forte che non ci sono i presupposti e che il consiglio di amministrazione lavora nell’interesse solo esclusivo dell’azienda, sopperendo all’inerzia di un presidente volontariamente assente e che i servizi sono erogati puntualmente, normalmente e quotidianamente”.