L’Ater Teramo fa chiarezza dopo che, nell’incontro tra amministrazione comunale e i primi 53 assegnatari delle case, era emersa l’ipotesi di dover pagare 500 euro di cauzione per la nuova casa da parte degli sfollati. Aspetto su cui anche la Protezione Civile, ieri, ha sottolineato di non saperne nulla, rimandando all’Ater.
“Bisogna evidenziare – spiega il presidente dell’Ater Maria ia Ceci – che quella dei 500 euro è stata una richiesta fatta per 18 unità abitative Montorio al Vomano ad assegnatari non inquilini Ater. La previsione di deposito cauzionale trovava origine nella necessità di tutelare un patrimonio ovvero edifici acquistati dalla Regione e costruiti con canoni, diversi da quelli del patrimonio della comune edilizia popolare. Quindi, previa comunicazione, è stato previsto un deposito cauzionale a garanzia di eventuali danni causati al patrimonio immobiliare. Sarebbe stato opportuno coinvolgere anche l’Ater nell’incontro con i cittadini al fine di fare chiarezza. Rinnovo al sindaco l’invito a collaborare e auspico un incontro al fine di risolvere insieme tutte le problematiche che ritiene vadano affrontate”.
In precedenza anche da parte del consigliere comunale 5 stelle, Pina Ciammariconi, era arrivato l’invito a “chiarire il prima possibile questi dubbi, che non sono solo nostri ma anche e soprattutto di tutti quegli sfollati che hanno già dovuto subire la cancellazione della prima assegnazione”.
LA NOTA DEL COMUNE DI TERAMO “Recepiamo con grande favore e serenità la nota pervenuta dall’ATER nella quale si accoglie il nostro invito e – giustamente – si torna indietro rispetto alla volontà iniziale in merito al previsto pagamento dei 500 euro di cauzione da parte di coloro che sono in procinto di entrare negli alloggi messi a disposizione ai cittadini sfollati e colpiti da verifica dell’immobile di residenza con inagibilità grave – dice il sindaco D’Alberto – Nel condividere la retromarcia dell’ATER, da noi richiesta soprattutto per gli inquilini ERP, invitiamo a questo punto lo stesso Ente a correggere la delibera del CDA del 22 gennaio, che definisce a chiare lettere come i comodatari, nessuno escluso, siano tenuti a versare appunto la somma di euro 500, alla sottoscrizione dell’atto di comodato. La modifica appare necessaria affinché possa essere realmente garantito quanto comunicato dalla Presidente, Dott.ssa. Ceci, dopo le nostre decise e, a questo punto, decisive preoccupazioni a lei stessa prontamente manifestate, e la presa di distanza dall’Azienda da parte della Protezione Civile, la quale ha dichiarato che tale cauzione era riferita soltanto ai comodatari di Montorio al Vomano e non anche agli inquilini di Teramo. Ringraziamo pertanto la Presidente ATER per l’attenzione, seppur tardiva, che concederà”.