Il presidente dell’Api Teramo, Alfonso Marcozzi, sferra un nuovo attacco alla Camera di Commercio di Teramo, dopo le parole di qualche giorno fa di Riccardo Podda, presidente di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno, che “benediceva” sostanzialmente la fusione con la Camera di Commercio de L’Aquila.
“Si è perso solo tempo – ha sottolineato Marcozzi, accompagnato nella protesta dal presidente dell’Aniem Teramo, Fiorenzo Polisini – Il presidente illegittimo della Camera di Commercio, Gloriano Lanciotti, ci aveva detto che L’Aquila era d’accordo nel fare insieme una nota per fermare la fusione. Secondo me non è vero, perché si evince chiaramente che L’Aquila non è d’accordo sul tornare indietro rispetto all’accordo volontario di fusione che i due Enti avevano inizialmente raggiunto anni fa”.
E ancora: “Abbiamo solo degli anni, in attesa di quale evento non si sa, forse in attesa di qualche poltrona. Se l’azione fosse stata portata avanti fin da subito, probabilmente adesso ci sarebbero più possibilità di evitare il tutto. Lo spiraglio è proprio quello di dichiarare illegittimi gli atti firmati dal presidente, considerato che è al quarto mandato e non è concesso”.
Tra l’altro, come ha sottolineato ancora Marcozzi, “in seguito alla fusione la sede dovrebbe essere collocata a Teramo in base a quanto previsto, poiché ci sono duemila imprese in più rispetto a L’Aquila”.