Le segreterie provinciali di FIM CISL e FIOM CGIL, con Marco Boccanera e Mirco D’Ignazio, scrivono al sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, in merito alla riunione di ieri del Comitato ristretto dei sindaci.
“Abbiamo appreso che con attenzione hai ascoltato e riportato le istanze del personale medico ed infermieristico e delle rispettive rappresentanze sindacali – dicono – Spiace dover precisare, tuttavia, che nelle strutture sanitarie non siano presenti solo medici e paramedici, ma anche tante altre figure, a partire dai manutentori (quelli che, ad esempio, consentono che funzionino corrente elettrica, riscaldamento, impianti idraulici, uscite di emergenza e che nell’emergenza COVID, così com’era stato nell’emergenza neve e blackout del 2017, sono stati fondamentali per tenere aperte ed in sicurezza le strutture). Oltre loro, ovviamente, altrettanta considerazione andrebbe riservata al personale amministrativo della ASL, ai tanti lavoratori somministrati impiegati in diversi ruoli, a chi si occupa di pulizie e vitto, solo per citare alcune delle tante categorie presenti. Siamo consapevoli che in tali riunioni non si possa scendere nel particolare di specifiche rivendicazioni e problemi di carattere sindacale, non a caso a rappresentare anche le istanze di questi lavoratori erano presenti i Segretari Confederali di CGIL e CISL. Riteniamo, infatti, che i problemi della sanità possano trovare le soluzioni necessarie solo all’interno di discussioni che mettano insieme gli interessi di tutti, dai lavoratori impiegati ai cittadini che di quei servizi sanitari sono fruitori. Categorie che, però, devono avere uguale dignità: non è accettabile che alcune siano “più uguali” delle altre”.
E ancora: “Abbiamo peraltro apprezzato che sul tema nuovo ospedale si ritenga opportuno un confronto con chi, in questa struttura, dovrà lavorarci. Ma questo confronto non può essere limitato solo ai medici come sembrerebbe dal comunicato. In particolare se, come veniva riportato in passato sulla stampa, una parte del finanziamento dovesse passare da un project financing relativo alle manutenzioni, al di là dell’opportunità e delle valutazioni di merito, è impensabile che chi vivrà sulla propria pelle (e sulla propria busta paga) tali passaggi, venga escluso. Cogliamo l’occasione, infine, per segnalare che, proprio a causa di difficoltà ad avere la giusta interlocuzione e considerazione, oggi più di 60 manutentori stanno vivendo nell’incertezza di un futuro che, per buona parte di loro, rischia di fermarsi al 31 luglio, data di scadenza dell’attuale appalto e del loro contrato di lavoro. Per questa situazione abbiamo provato, al momento invano, a chiedere un incontro alla ASL di Teramo. Ci auguriamo che, anche alla luce di questo rinnovata volontà di confronto delle parti interessate, sia finalmente arrivato il momento per trovare la dovuta considerazione anche per questi lavoratori”.