“Nel consiglio comunale la maggioranza ha mostrato muscoli inopportunamente, senza avere la minima sensibilità politica e rispetto per i cittadini”. E’ il parere espresso dai consiglieri comunali 5 Stelle Cristiano Rocchetti e Pina Ciammariconi.
“La proposta dell’intera minoranza con la quale si chiedeva di dare alla Consulta per le pari opportunità una matrice esclusivamente di competenza “sociale” esterna al Consiglio, proponendo come figura di collegamento politico con la Giunta l’Assessore con delega alle pari opportunità, è stata respinta – proseguono – Il Regolamento per le Commissioni paritetiche, riguardando le regole delle attività consiliari avrebbe dovuto essere ampiamente condiviso con le forze politiche rappresentate in Consiglio, anche in considerazione del fatto che manca da 30anni, e invece è stato privato nella sua redazione del contributo condiviso della minoranza”.
“Le linee programmatiche ratificate dalla maggioranza nel consiglio comunale dell’11 settembre scorso con cui si dichiarava piena disponibilità e apertura all’opposizione relativamente alla possibilità di partecipare attivamente al concepimento di misure di governo della città, dopo questo atto di forza, persino su materie di autoregolamentazione istituzionale, possono dirsi già ampiamente e definitivamente tradite – continuano – Così come quelle, soprattutto, relative alla partecipazione della società civile alla vita politica della città. L’aver preteso che quattro membri della Consulta per le pari opportunità siano individuati tra i consiglieri comunali, invece che, come proposto, tra esponenti della società civile con adeguata preparazione, e l’aver stabilito che il Presidente sia eletto fra i Consiglieri riduce la commissione a mero organo di controllo di parte politica”.
E concludono: “Facile riempirsi la bocca col concetto di “partecipazione” in campagna elettorale quando finora hanno prevalso solo le logiche di partito, peccato. La maggioranza non ha nessuna intenzione di promuovere la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche, dal momento che la nega nella maniera più radicale e inopportuna anche a coloro che quei cittadini rappresentano e che intendevano, come noi delMovimento che lo facciamo da sempre, promuovere un coinvolgimento diretto alle politiche civili e sociali della città di elementi significativi, competenti e terzi della cittadinanza”.