Silvi, Partipilo e Comignani sulla visita di Salvini: ‘bandiera della Lega in Comune è contro regolamento’

Silvi. “Forse il Sindaco, fa finta di non capire, oppure non gli è chiaro l’aspetto che abbiamo voluto sottolineare; a scanso di equivoci lo precisiamo e lo sottolineiamo nei termini, citazioni al regolamento dello stesso Ministero e i riferimenti di Legge e dei decreti Ministeriali”.

 

Dopo le polemiche dei giorni scorsi lo hanno dichiarato l’ex sindaco Francesco Comignani e l’ex vice Vito Partipilo, precisando: “nulla contro la visita del Ministro Salvini, saremo felici di vedere a Silvi anche un Ministro al giorno, se questo vuole significare impegno, attenzione, vicinanza e soprattutto risorse per la città, diverso è quando il Ministro arriva a Silvi, legittimamente per salutare il Sindaco, della stessa appartenenza politica, giustamente con l’occasione saluta al cittadinanza e tutti coloro che sono intervenuti, ma in barba e irrispettoso delle regole del cerimoniale e del protocollo, ma soprattutto delle buone maniere disponibile a tutti al link presidenza.governo.it/ufficio_cerimoniale/quesiti, circa il comportamento da adottare quando si è in visita istituzionale e nel rispetto dei luoghi comuni, destinati alle attività politiche di una città”.

Secondo i due consiglieri di opposizione “ai punti 14 e 15 del sopra citato regolamento è fatto espresso diniego all’utilizzo di vessilli, bandiere, striscioni e quanto direttamente riconducibile ai partiti per ‘rispettare il carattere di neutralità delle sedi istituzionali. che costituisce sacro principio democratico’ a tutela delle norme e dell’articolo 12 della costituzione, legge 22/98, DPR 121/2000, art 292 del codice penale e dei principi generali del protocollo di stato. Se lo si voleva rendere realmente istituzionale la visita, bene avrebbe fatto il Presidente del Consiglio, dichiaratosi neutrale e leale, il giorno dell’insediamento ad invitare via pec, agli indirizzi forniti a tutti i consiglieri di minoranza un invito (cosa non pervenuta neanche per vie brevi), invece, si è utilizzato nuovamente il messo comunale per invitare in forma privata e per mezzo manuale…tutti…dai preti ai dipendenti del comune, alle partecipate, ai simpatizzanti e non, tranne che una rappresentanza della cittadinanza eletta”.

“Una gaffe istituzionale o una voluta dimostrazione di forza che , alla pari di altri esordi, (vedasi, elezione dello stesso presidente nell’imbarazzo della stessa maggioranza al primo consiglio, bando per ufficio del sindaco, mancato streaming e mancata task force per la stagione in corso con tanti piccoli e risolvibili problemi non affrontati) che lasciano presagire una gestione poco partecipata, poco trasparente e collaborativa con le minoranze, alle quali viene richiesta una ‘opposizione costruttiva’”, concludono Partipilo e Comignani.

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