Sant’Egidio alla Vibrata. Un bilancio dell’anno che si chiude. Ma in effetti è un vero e proprio consuntivo di quella che è l’esperienza amministrativa iniziata nel 2019.
In prossimità della fine dell’anno, il gruppo consiliare Risorgi Sant’Egidio (Annunzio Amatucci e Alessandra Lucidi) analizza, con spirito critico, quella che è la situazione attuale.
“Il Natale appena passato è stato, per la nostra cittadina, uno dei più tristi ed opachi di sempre: luminarie appena accennate solo in piazza, nessuna manifestazione ed iniziativa da parte dell’amministrazione comunale, un clima generale di basso profilo”.
La critica. “E’ proprio questo Natale”, si legge in una nota, “ a rappresentare la somma di questi tre anni e mezzo: un centro del paese che sempre meno rappresenta il cuore ed il centro pulsante, il centro aggregativo, il luogo di ritrovo dei santegidiesi (basti pensare alle condizioni pietose del pavimento di piazza Europa). Ed ancora: nessuna capacità di programmare eventi ed iniziative, di progettare idee che possano attrarre persone al di fuori del nostro paese, anzi c’è una situazione opposta, sono sempre di più i santegidiesi che scelgono di trascorrere le loro giornate nei paesi vicini. Tornano tristemente alla mente i proclami sbandierati nel programma elettorale che hanno lentamente lasciato il posto ai fantasmi di un paese abbandonato ai ricordi dei fasti del passato (come la promessa di riportare le scuole nelle loro sedi principali in tempi ragionevoli così come il ritorno dello storico carnevale). Un paese sempre più disgregato ed abbandonato a se stesso (vedi anche la carente capacità di manutenzione e gestione della cosa pubblica).
L’anno che verrà. “L’augurio per i santegidiesi è che il 2023 segni un cambio di passo”, sottolineano ancora Amatucci e Lucidi.
“Purtroppo tutto lascia presagire che non sarà così. Il segnale in tal senso lo sancisce un altro proclama sbandierato dal Sindaco e mai realizzato: ci riferiamo al cambio di giunta che sarebbe dovuto avvenire ormai un anno fa. Solo l’ingresso di forze fresche in grado di poter realmente incidere nel processo decisionale, avrebbe potuto rappresentare quel cambiamento necessario a riportare al centro del progetto quel “gruppo” nel quale avevamo fortemente creduto e nel nome del quale avevamo accettato di candidarci. Ormai è tardi per farlo e le cose sono andate in un altro modo, il gruppo non c’è mai stato, lo si vede dal fatto che i consiglieri Anastasi, Bonvetti, Campanelli e Cianchella hanno delegato tutte le decisioni al sindaco e al vicesindaco che, in uno stranissimo e poco incisivo connubio personalistico, tra Pd e lo “pseudo” centro destra, non ha portato nulla di utile al nostro paese”.