Tortoreto. Nelle ore in cui il sistema informatico della Asl è in procinto di tornare a pieno regime, Domenico Di Matteo (presidente del Movimento Civico Val Vibrata e Monti della Laga), lancia alcuni “siluri” all’organizzazione del sistema sanitario.
Sotto le luci dei riflettori finiscono vari aspetti. Non soltanto il blackout informatico, che ha creato disagi negli ospedali e nei distretti sanitari, ma anche le politiche regionali legate agli ospedali periferici, e in particolar modo quelli di Giulianova e Sant’Omero.
“ Nel 2019 non possono accadere cose come quelle legate al blackout informatico”, sottolinea Di Matteo. “ Situazione che ha creati disagi ai pazienti, diversi dei quali hanno anche dovuto ricorrere a prestazioni fuori regione, incentivando la mobilità passiva, ma anche agli operatori medici e sanitari. Grazie alla loro professionalità e abnegazione che si sono contenuti i disagi.
Resta il fatto che non è concepibile che la Asl di Teramo non si sia dotata di un sistema di sicurezza, per il recupero dei dati, che pare manchi in tutta la regione”.
Situazione ospedali. Di Matteo pone alcuni quesiti, miscelati a delle riflessioni, sulle politiche regionali in tema di sanità. “ A dispetto dei spot elettorali di qualcuno, “ la criticità sono tante. Che fine ha fatto la nuova risonanza magnetica a Sant’Omero? E come si è gestita l’emergenza del personale? E’ stata mai fatta una ricognizione su primari effettivi e facenti funzioni? Nell’ospedale di Sant’Omero bisogna crederci e attivarsi in maniera concreta.
Di recente sono stati annunciati 13 nuovi posti letto per la lungodegenza. Ma perché non si potenzia il reparto oncologico con un reparto all’avanguardia. Chi vive il dramma della malattia deve poter avere un servizio vicino casa di qualità e non doversi spostare. Mi auguro che la nuova giunta regionale sappia raccogliere le istanze del territorio e lavorare in questa direzione”.