Roseto, vandali e incuria alla Fonte D’Accolle: la denuncia FOTO

Roseto. “La Fonte D’Accolle ricade nella Riserva Borsacchio. Purtroppo è un luogo isolato e cerchiamo da volontari con cadenza mensile di mantenerla curata ed in ordine”.

Lo ha dichiarato il presidente delle Guide del Borsacchio, Marco Borgatti, precisando di bonificare “le discariche che criminali creano versando rifiuti edili nella notte e facciamo piccoli lavori di manutenzione per non far diventare una palude la zona. Ovviamente senza contributi e collaborazioni con l’ente Gestore: il Comune di Roseto. L’aspetto grave è che lungo i sentieri e nella piazza della Fonte sono presenti dei cestini comunali ma, incredibilmente, non sono serviti. Nessuna ditta, per conto del comune, o addetti dell’ente provvedono alla raccolta. Siamo quindi costretti mensilmente a svuotare anche i cestini. Abbiamo apposto dei cartelli per indicare la mancata raccolta ma i vandali li hanno bruciati. La fonte è spesso preda di festini. Riducono la zona a una discarica”.

“Inoltre, episodio gravissimo, in Riserva – aggiunge – è vietato accendere fuochi nelle aree non attrezzate ed indicate nel PAN, che ovviamente non c’è ancora, ma alla fonte esiste un braciere realizzato negli anni 90 quando il tratto non era riserva. Si torna quindi al punto precedente. O il comune garantisce il servizio di manutenzione, un piano incendi per l’area o la deve rimuovere se non ha la capicità di gestire l’area. Abbiamo segnalato diverse volte chiedendo di mettere a servizio quei cestini e l’area brace o di rimuoverli se l’ente non è in grado di gestirli”.

“Ieri siamo stati costretti a fare un esposto alla stazione dei carabinieri dopo anni di non risposte da parte dell’ente gestore che oggi comunica che provvederà. Ovviamente vigileremo e se per la prossima settimana lo sversamento abusivo lungo il sentiero e i cumuli di immondizia alla fonte non saranno rimossi ci adopereremo a segnalare con un dettagliato report tutte le negligenze alla Regione Abruzzo. Non saranno più tollerate assenze o negligenze”, conclude Borgatti.

 

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