Tra l’ex sindaco Enio Pavone, rappresentante oggi in Consiglio di Avanti X Roseto, e il capogruppo di Futuro In Alessandro Recchiuti, che nella Giunta Pavone aveva ricoperto l’incarico di assessore alle politiche sociali e alla pubblica istruzione, il feeling ormai si è rotto.
Probabilmente già da un pezzo. Ma nell’ultima Assise Civica la frattura tra i due esponenti di opposizione è sembrata dilatarsi. Pavone nel suo intervento ha rimarcato come la vera opposizione all’amministrazione guidata dal sindaco Sabatino Di Girolamo venga garantita ormai solo da lui (e da Angelo Marcone), mentre tutti gli altri offrirebbero quasi una spalla al governo cittadino.
Considerazioni fatte riferendosi quasi in modo esplicito a Recchiuti al quale poi ha ricordato che se oggi siede sui banchi del Consiglio lo deve alla candidatura dello stesso Pavone. Un’affermazione che ha mandato su tutte le furie Recchiuti il quale si è prima di tutto lamentato del fatto che l’ex sindaco in quasi tutti i lavori consigliari non perda occasione a criticare gli altri esponenti della minoranza.
Ma ha poi con tono anche piuttosto acceso, sottolineato che le liste che avevano sostenuto la candidatura di Enio Pavone avevano ottenuto più voti delle preferenze raccolte dal candidato alla carica di primo cittadino. Una frecciata che racchiude comunque un aspetto essenziale: le forze di opposizione a Roseto si sono sfaldate.
E non è solo una questione ristretta a Pavone e a Recchiuti. Perché qualche tempo fa si è diviso anche Casa Civica, oggi rappresentata solo da Mario Nugnes dopo l’allontanamento di Angelo Marcone consigliere indipendente accostato più volte alla Lega. Ma di recente Marcone, assieme agli altri due ex dirigenti di Casa Civica, Flaviano De Vincentiis e Carlo Simone, ha dato vita al movimento Grande Roseto.