I consiglieri comunali Teresa Ginoble e Nicola Petrini criticano il progetto di realizzazione di un “Polo tecnologico per migliorare e meccanizzare la rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani” nella zona dell’Autoporto.
Attaccano, innanzitutto, sulle dimensioni di tale impianto: “saranno a dir poco faraoniche”. E poi, secondo i consiglieri, l’annuncio di Nugnes sarebbe “infarcito di termini tecnici e di rosee previsioni che si basano su un ottimismo forzato utile solo per distorcere la realtà. Ma il sindaco si è ben guardato dal fornire chiarimenti sulla vera natura di queste due opere e su come esse incideranno sul futuro dei cittadini e delle imprese localizzate nell’area dell’autoporto”.
“Per questo siamo costretti a fare chiarezza per far sì che la verità venga a galla. Finora il sindaco Nugnes aveva omesso di rendere nota la creazione di un centro di trasbordo e trasferenza, probabilmente per non attrarre su di sé critiche. Questo tipo di impianto, infatti, servirà ad ospitare i rifiuti, che potrebbero provenire anche da altri comuni, anche per più giorni in attesa del loro trasferimento verso siti di smaltimento o trattamento. Una specie di discarica a tempo le cui conseguenze si riverseranno non solo sul territorio circostante ma anche su tutto il nostro Comune”.
“Siamo davanti all’ennesima beffa nei confronti dei rosetani e di tutti quegli imprenditori che hanno già investito nella zona interessata. Questo nuovo impianto determinerà una perdita di valore dei terreni limitrofi e degli immobili che vi insistono. Fino ad oggi a Roseto ogni sindaco si è battuto fare in modo che la nostra fosse una città libera dai rifiuti. Le amministrazioni passate hanno cercato di incentivare la diffusione della raccolta porta a porta per garantire l’invio dei rifiuti ai siti preposti alla lavorazione e allo smaltimento e ora ci troviamo davanti alla creazione di un centro che favorirà l’accumulo di rifiuti in prossimità di abitazioni e di attività artigianali e industriali”, dichiarano i consiglieri.
E ancora: “la scelta dell’amministrazione è ricaduta anche sull’installazione di una compostiera di comunità in cui conferire l’organico da sottoporre poi ad apposito trattamento per la trasformazione in compost. E mentre a Mosciano Sant’Angelo, ad esempio, è stata portata avanti una battaglia per impedire la realizzazione di un biodigestore per tutelare la comunità e il territorio, a Roseto si incentiva la costruzione di un impianto di lavorazione dell’organico, senza preoccuparsi di tutti i rischi a ciò associati. L’amministrazione Nugnes ha nuovamente posto in essere una scelta scriteriata che non segue un filo logico e che porterà Roseto ad essere invasa dai rifiuti”.
“L’unico obiettivo che questa amministrazione sembra perseguire è quello di accumulare milioni di euro in finanziamenti come se l’ammontare delle risorse intercettate rappresentasse la qualità del lavoro svolto. I progetti devono essere finalizzati a rendere una città più vivibile e a migliorare la qualità della vita della propria comunità. Invece, dopo l’infelice decisione di intervenire sulla scuola Fedele Romani per abbatterla e ricostruirla senza valutare le implicazioni di un tale intervento su tutta la comunità educante, sugli studenti e sulle loro famiglie, l’amministrazione Nugnes si ripete e mette a rischio la salute dei cittadini e la sopravvivenza di tante imprese” concludono Petrini e Ginoble. “Noi non apparteniamo alla politica dei comitati e delle proteste urlate ma chiediamo a gran voce che Roseto non diventi una discarica a cielo aperto”.