Roseto, nuova riprerimetrazione Riserva del Borsacchio: la proposta

Roseto. L’Associazione agricoltori e residenti Roseto Borsacchio presenta un progetto per risolvere il forte dibattito che c’è a Roseto degli Abruzzi riguardo la necessità di una seria Riforma della Riserva Borsacchio.

“Con questo progetto – spiega l’associazione – liberiamo la popolazione, dopo 16 anni di incubo, e salvaguardiamo ambiente e paesaggio, è un progetto fortemente ambientalista, perché razionalizza l’attuale territorio della Riserva e cosi’ vengono tolti tutti gli ostacoli per farla partire e in tre mesi potrebbe diventare realmente operativa. È una riperimetrazione del territorio attuale della Riserva, con l’obiettivo di tutelare tutti gli aspetti ambientali e paesaggistici meritevoli e al tempo stesso rispettare la popolazione e al tempo stesso portare lo sviluppo turistico per Roseto.Presentiamo delle mappe, che tutti possono vedere, qualcosa diconcreto, chiaro, un progetto serio. Offriamo ai politici, quelli che vorranno sostenere seriamente questo progetto, la possibilità di aiutare la popolazione, gli agricoltori, i residenti nelle zone rurali, i proprietari di case e terreni e anche di tutelare l’ambiente, facendo partire finalmente la Riserva, rendendola operativa.In questo modo la Riserva diventa quella che avrebbe dovuto essere fin dall’inizio, 16 anni fa, tutela del territorio senza il massacro della popolazione, si rispetta così la filosofia della Legge Quadrodei Parchi: una Riserva deve tutelare particolari emergenze ambientali, non diventare uno Stato nello Stato (dittatoriale) che controlla la popolazione, territori abitati, la strada statale, le normali colline teramane”.

L’obiettivo dell’associazione è quella di tutelare “quello che va tutelato”, lasciando “la popolazione libera di vivere”.

“Con questo progetto e le mappe chiunque può andare a vedere la situazione della sua casa (rimangono sotto Riserva 3 case contro 600 attuali) e del suo terreno: rimangono sotto Riserva otre 300 ettari contro i 1.100 attuali, e gran parte di questi oltre 300 ettari sono la fascia sul mare (tra la ferrovia e la spiaggia) che già non è coltivata, i fossi, i calanchi, le aree boscate, le colline più ripide come Colle Magnone. Escono dalla Riserva la maggior parte dei terreni dove si esercita un’agricoltura produttiva. Con questo progetto tuteliamo al massimo natura, ambiente, paesaggio, e al tempo stesso facciamo uscire i rosetani che abitano in campagna da un incubo durato 16 anni. Se passa questo progetto possono stare tranquilli anche i rosetani che abitano nelle altre frazioni rurali, e nei comuni vicini, che ora sono molto preoccupati con il terrore che la Riserva possa allargarsi (i politici sono capaci di tutto) perché se passa questo progetto significa che ha vinto la ragione, si è tutelata la natura, l’ambiente e il paesaggio, senza massacrare la popolazione, quindi saranno esclusi in futuro allargamenti immotivati della Riserva Borsacchio. Se poi i politici vorranno gestire a modo loro l’Ente Riserva, che diventa uno Stato nello Stato, non è più così grave come adesso, perche’ se passa questo progettola dittatura si eserciterà solo su alcune parti del territorio, quelle cheveramente meritano tutela, quindi come popolazione residente e agricoltori dobbiamo sopportare, ma rimangono sotto dittatura solo 3 case invece di 600 ed una piccola parte dei terreni più collinari oppure accanto ai fossi. 9 proprietari su 10 di terreni sono salvi, e praticamente tutte le case sono libere. Abbiamo individuato gli elementi caratterizzanti della Riserva: il mare, la fascia costiera tra la ferrovia e il mare, per gli aspetti ambientali (fratino e altra fauna) e paesaggistici (uno dei pochi tratti inedificati del medio adriatico); le creste collinarie i versanti collinari prospicienti il mare, la quinta scenica, per i grandi valori paesaggistici, comprendiamo anche l’ulivo secolare; i fossi per la biodiversità e precisamente il grande fosso che parte dalla statale (150 metri a nord della rotonda) e procede nell’interno per km fin sotto Bonaduce e diramandosi nel piccolo fosso che attraversa la valle dei calanchi sotto Tanesi, e i calanchi rosetani possono rappresentare un ulteriore elemento caratterizzante la Riserva; le strade sterrate e bianche, indispensabili per l’escursionismo naturalistico a piedi, a cavallo e in bicicletta”.

“Parliamo di un territorio di oltre 300 ettari, con tutti i pregi ambientali e paesaggistici della Riserva e senza nessuna controindicazione contro la popolazione. Noi siamo partiti dai problemi ambientali per poi arrivare a trovare una soluzione come territorio a Riserva, invece chi propose la Riserva 16 anni fa ha fatto il contrario, assoggettando a vincoli pazzeschi di Riserva tutto un vasto territorio senza guardare ai problemi ambientali e a quelli della popolazione. Adesso poii difensori dell’assetto attuale della Riserva vogliono controllare il territorio e la popolazione, noi vogliamo salvaguardare ambiente e paesaggio. Con la Nuova Riserva Borsacchio si correggono gli errori originari della vecchia e la Riserva potrà diventare finalmente immediatamente operativa”, conclude l’associazione Roseto Borsacchio.

 

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