Gioventù Nazionale della provincia di Teramo si dichiara rammaricata, ma non stupita, dal solito modello politico, ormai visto e rivisto, messo in atto dall’Amministrazione Nugnes, che finalmente ha mostrato alla Città il suo vero volto.
“Come movimento giovanile – dichiara Gianluca Ragnoli, Presidente Provinciale di Gioventù Nazionale – con una storia caratterizzata da ideali forti e saldi, non possiamo che essere nuovamente delusi da un vecchio modo di fare politica trito e ritrito, che si presenta ai nastri di partenza a suon di slogan acchiappa-voto, ma che poi non fatica a mostrarsi per quello che è: una accozzaglia tenuta in piedi esclusivamente dall’amore verso la poltrona.
Come già previsto in campagna elettorale, la tanto declamata partecipazione di “giovani leve” a servizio del Sindaco Nugnes è servita esclusivamente ad assicurarsi altre fette di elettorato, per poi sciogliersi come neve al sole sotto i comandi di qualche superiore, accontentandosi di inutili stellette sul petto e qualche pacca sulla spalla. Siamo di fronte all’emblema dello svilimento politico, figlio di improvvisazione e della mancanza di un percorso sano e vero di militanza. Eppure, tra di loro, c’è anche qualcuno che issava in piazza la nostra bandiera e che ora si erge a comparsa dell’ennesimo percorso confusionario e frammentato della sinistra rosetana. Ad oggi, infatti, la ventata di aria fresca tanto paventata si è tradotta esclusivamente in ulteriori costi per le tasche dei cittadini ed in un tavolo di coordinamento delle politiche giovanili totalmente autoreferenziale, che anziché contribuire al bene della Città attraverso un laboratorio di idee nuove, non è altro che l’ennesimo organismo utile esclusivamente a pubblicizzarsi attraverso qualche post sui social.
Secondo noi, l’unico percorso possibile è quello del lavoro e della coerenza: una strada che pochi conoscono, perché non è una discesa di finte promesse lastricate d’oro, ma una salita dura e faticosa.
Lo ripetiamo ormai da anni nelle piazze, nelle scuole, nelle università: un nuovo modo di fare politica esiste, è composto dall’amore disinteressato verso il proprio territorio, verso la propria nazione, verso un futuro da scrivere nel luogo in cui si è cresciuti, senza necessariamente aver bisogno di emigrare altrove in cerca di fortuna. Un modo di fare politica libero da padrini, e che permetta, finalmente, di giocare col volto scoperto senza avere paura di mostrarsi agli elettori come realmente si è”, conclude Ragnoli.