Lo ha dichiarato il consigliere Teresa Ginoblem precisando che “del resto fa bene il sindaco ad essere in imbarazzo sulla vicenda di Camillo Di Marco, perchè la decisione di estromettere dal lavoro una persona disabile mette in imbarazzo tutta Roseto. Una comunità, la nostra, che è sempre stata accogliente dal punto di vista turistico e sociale, ma che con questa amministrazione sta tradendo i suoi valori. Ma andiamo per ordine.
Primo: Nugnes replica sostenendo che Di Marco non era un dipendente comunale. “Mi scusi sindaco, – dichiara il consigliere Teresa Ginoble – quindi se la persona disabile fosse stata un dipendente comunale avrebbe avuto un trattamento diverso? Ma soprattutto a suo giudizio era licenziabile?
Secondo: Nugnes mi attribuisce dichiarazioni mai pronunciate circa la sussistenza di crediti vantati da Camillo Di Marco verso l’ente. Allego il mio intervento nel quale si evince chiaramente che non ho mai tirato fuori questo argomento. Segno che Nugnes ormai si costruisce tesi di fantasia per smentirsi da solo. Sono preoccupata.
Terzo: Lei sostiene che la scelta di eliminare il servizio di riprese televisive e le ditte che facevano lavorare Di Marco sia dettata da ragioni di risparmio economico. Bene, la sfido a fare due conti. Di Marco percepiva 70 euro a seduta per una media di 15 consigli comunali all’anno (in sintesi circa mille euro). Consigli fiume visto che lei conosce bene che ci sono state sedute da 9 ore. Ebbene lei dice che adesso il servizio si fa internamente con le persone che ha assunto in segreteria. Ebbene queste nuove unità, ci sono costate un aumento in bilancio di 24 mila euro. Quindi 5 mila euro in 5 anni contro 120 mila. Mi domando dove sia il risparmio. Non sfugge inoltre che queste unità da bando sono chiamate a lavorare 15 ore a settimana. Mi domando: come possono svolgere il ruolo della segreteria nel corso della settimana se trascorrono 9 ore in Consiglio. Mistero della fede.
Quarto: Nugnes ha sostenuto che il mio intervento in Consiglio a favore di Camillo Di Marco era fuori luogo. “Mi scusi sindaco, ma qual è il luogo in cui si discute di come si spendono le risorse dei cittadini rosetani e dove si preservano i valori di Roseto se non il Consiglio? La vicenda di Camillo Di Marco tocca tutti noi. Del resto che la disabilità sia un tema che ci tocca tutti, e che essa vada tutelata, emerge anche dalle dichiarazioni di intenti del suo assessore al Turismo che ha annunciato di volersi candidare alla bandiera lilla che riconosce il “turismo accessibile”. Certo dalle dichiarazioni di intenti alla realtà il divario è evidente.
Con lei abbiamo scoperto che persone disabili come Di Marco, possono essere superflue. A mio giudizio no. E non per il suo status di disabile, che pure imporrebbe una riflessione, ma per la sua professionalità visto che era un profondo conoscitore dei nuovi sistemi tecnologici e di rete implementati nell’ente. E Nugnes, da ex consigliere, dovrebbe saperlo avendo vissuto i cambiamenti apportati. La vera barriera caro sindaco, in questo caso non è architettonica, ma è culturale e di sensibilità da parte della sua amministrazione”, conclude la Ginoble.