Roseto, FdI ‘denuncia’ le tre incompiute: ponte ciclopedonale, Villa Comunale e pontile VIDEO

Roseto. Per Fratelli d’Italia il 2019 a Roseto doveva essere, come da roboanti annunci, l’anno delle inaugurazioni dal ponte ciclopedonale sul fiume Vomano, la riqualificazione del Pontile e la riconsegna della Villa Comunale.

“Abbiamo segnato tempo addietro tutte le date che i passati amministratori Provinciali e gli attuali comunali avevano annunciato a mezzo stampa sulla riconsegna delle opere pubbliche più importanti per la nostra Città – dichiara Francesco Di Giuseppe coordinatore comunale di Fratelli d’Italia – Partendo dall’opera più attesa, il ponte ciclopedonale sul Vomano, ricordiamo che i lavori erano iniziati nell’agosto 2017, e si sarebbero infatti dovuti concludere, in un primo momento, a fine dicembre 2017, poi a inizio estate 2018 fino all’ultimo annuncio dell’ex consigliere Mario Nugnes che ne prospettava l’apertura per il 18 Aprile. Ma ad oggi il ponte ancora non c’è”.

Stessa situazione per la Villa Comunale dove era stata annunciata l’apertura, sia in incontri pubblici che sulla stampa, dal Sindaco Sabatino Di Girolamo e da altri esponenti della maggioranza per la primavera del 2019. “Ma ad oggi la Villa è chiusa, i lavori sono fermi il parco non è utilizzabile e il verde pubblico versa in condizioni pessime. Altra opera molto attesa dai cittadini rosetani è il pontile, la struttura che versa in condizione disastrose, ripercorrendo i vari annunci fatti dall’amministrazione Di Girolamo i lavori di restauro dovevano partire nel 2017, poi rinviati al 2018, la pubblicizzazione pre campagna elettorale parlava di conclusione per Giugno 2019. Ma ad oggi l’opera non è ancora cominciata”.

“I cittadini sono stanchi dell’ennesima presa in giro da parte dell’amministrazione comunale tutti questi spot elettorali sono rimasti tali, di tangibile c’è solo l’incuria generale in cui versa la Città di Roseto, in questo marasma di chiacchiere e fumosità d’ogni genere l’unica certezza per i cittadini rosetani resta FDI”, conclude Di Giuseppe.

 

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