Roseto, ancora polemiche sulla Riserva: la dura risposta degli agricoltori alle Guide

Roseto. Dura replica dell’associazione agricoltori e residenti Roseto Borsacchio (Associazione Roseto Borsacchio) alle dichiarazioni delle Guide contro le ‘Fake news’.

“La Riserva del Borsacchio – spiega Pierpaolo Mori, portavoce dell’associazione – è arrivata di notte, in Consiglio Regionale, come un brigante, è passata senza discussione. Prima dovevano essere 110 ettari e così fu approvata, poi è stata corretta in passaggi successivi in 1.100 (ci sono molti più’ fondi regionali, e si è moltiplicata così per dieci, da 110 a 1.100 senza che i Signori Consiglieri avessero nulla da dire), sono stati assegnati 500.000 euro annui (una somma inaudita e pazzesca), poi sono stati ridotti a 250.000 (una cifra sempre enorme ed ingiustificata). Il tutto senza che ci fossero mai dibattiti approfonditi in Consiglio, come doveva essere prima di rendere schiavi centinaia di agricoltori e residenti, famiglie innocenti. Un gruppo di potere ha potuto fare e disfare a proprio piacimento, giocando sulla vita di centinaia di rosetani. E come e’ capitato a noi, questo incubo gia’ durato 16 lunghissimi anni, può’ capitare a tutti coloro che abitano e lavorano in campagna in Abruzzo. La Riserva Borsacchio stravolge anche la filosofia della Legge Quadro dei Parchi di una trentina di anni fa, che mirava a tutelare aree preziose del territorio, non era nata per far controllare a gruppi di potere un territorio dove abita la popolazione, fortemente antropizzato e coltivato. Con la Riserva le persone diventano sudditi di un altro Stato, non democratico, con le sue Leggi (il Piano di Assetto naturalistico, Regolamenti e Disciplinari) il suo Governo (l’Ente di Gestione) e la sua polizia (la milizia volontaria). Ci deve però essere un motivo fortissimo, estremo, per avvilire i diritti fondamentali, costituzionali, della popolazione al lavoro e alla proprietà quindi ci vogliono fortissime motivazioni ambientali e paesaggistiche, che per la Riserva Borsacchio NON ci sono se non su alcune parti del territorio, non certo per i terreni ai due lati della strada statale adriatica o per la gran parte delle colline, normali colline teramane”.

L’associazione Roseto Borsacchio in merito alla nota delle Guide precisa anche: “E’ paradossale che noi dell’Associazione non siamo candidati in nessuna lista elettorale mentre il leader delle Guide è candidato alle elezioni in una lista raggruppata ad altre di ispirazione comunista. Ci accusano di avere interessi politici, nessuno di noi ha fatto mai politica, ed invece loro per primi sono gli ambientalisti da seggio in consiglio comunale. Le Guide si lamentano che sarebbero stati denigrati i volontari dicendo che riceverebbero migliaia di euro, questo non ci risulta. L’attività agricola nel Pan trova specifica disciplina nell’art.33 dei Regolamenti, che così recita: “E’ consentito il mantenimento delle colture agrarie in atto alla data di approvazione del Piano di Assetto Naturalistico ed e’ garantita la libertà di rotazione delle colture sarchiate”. Con la Riserva si e’ congelata la libertà’ delle persone residenti, ora con il Pan si danno dei permessi (bontà’ loro) e quindi permettono di mantenere le colture agrarie in atto e consentono libertà’ di rotazione per le colture sarchiate. Direi che e’ abbastanza chiaro, la libertà’ dell’agricoltore si esercita entro questi limiti, seguendo la lettera del dettato normativo. Se invece bisogna andare ad interpretare e pretendono che il contadino sia un Professore di Diritto Amministrativo allora e’ un’altra storia. Se questi sono i limiti per gli agricoltori, ne consegue che non e’ possibile impiantare nuovi uliveti, vigneti, frutteti. Sulle serre il Pan limita ulteriormente i gia’ stretti limiti regionali, una penalizzazione ingiustificata sulla gran parte del territorio soggetto a Riserva in quanto non ci sono particolari emergenze ambientali e paesaggistiche che giustificano i vincoli. Per quanto riguarda i premi di cubatura, anche in questo caso ci sono vincoli riguardanti sia la qualità’ soggettiva del proprietario che della tipologia e dimensione del fabbricato, per cui anche in questo caso nel Comunicato delle Guide ci sono solo mezze verità’ (e quindi mezze bugie) quando parlano di premi senza precisare tutti i vincoli
Per quanto riguarda le country house il premio del 15% è comunque la meta’ del normale premio regionale per le country house. Le ristrutturazioni sono soggette a regole cosi’ cervellotiche da far impazzire un architetto. E’ impedito costruire una nuova casa per un figlio, quindi con regole molto più’ stringenti rispetto alle normali regole regionali per le zone agricole. In pratica su ogni aspetto riguardante case e terreni il Pan è peggiorativo rispetto alle normali condizioni regionali, e la cosa grave è che non c’è una giustificazione ambientalista o paesaggistica valida, se non per parti limitate del territorio. Veniamo adesso all’aspetto più paradossale dell’intervento delle Guide. Abbiamo detto che il Pan è nettamente peggiorativo rispetto alle normali condizioni delle zone agricole, e questo dopo 16 anni di calvario nei quali non era possibile un ampliamento, un cambio di destinazione d’uso, una nuova costruzione, e i prezzi di case e terreni sono scesi a nulla, distruggendo patrimonialmente centinaia di famiglie, perché tutti erano terrorizzati di comprare nella Riserva. Ricordiamoci infatti che il Pan è una cosa dinamica, quello presentato è già soggetto a centinaia di Osservazioni in Regione, in gran parte addirittura peggiorative per la popolazione di agricoltori e residenti (come quelle presentate da alcune associazioni di sedicenti ambientalisti) quindi quello che ci dicono qui le Guide (già peggiorativo rispetto alle Leggi Regionali) sarà’ di certo ancora modificato in peggio per contadini e residenti. Inoltre una volta insediatosi, l’Ente Gestore della Riserva con Disciplinari e Regolamenti può fare il bello e il cattivo tempo nel territorio soggetto a Riserva. In pratica diventiamo degli schiavi. La cosa paradossale è che le Guide che ora vengono ad elogiare il Pan hanno prima di tutto protestato perché volevano un Pan ancora peggiore e massacrante per la popolazione ed hanno raccolto le firme dei cittadini per peggiorare ancora di più il Pan e poi le Guide hanno presentato in Comune e Regione 14 Osservazioni che non sono pubbliche, che non riesco nemmeno a immaginare che massacro potrebbero rappresentare per la popolazione. Le Osservazioni dell’Associazione agricoltori e Residenti sono pubbliche, le abbiamo riportate in un post sulla pagina dell’Associazione Facebook, Associazione Roseto Borsacchio e tutti le possono leggere. Quelle delle Guide io non le conosco. Il loro leader fa campagna elettorale e ora che c’e’ da prendere i voti difende il Pan che Lui stesso ha aspramente criticato e che vorrebbe di molto peggiorare per la popolazione. E’ il massimo, da non credere”.

“Abbiamo avuto notizia di un’Osservazione delle Guide, correggetemi se mi sbaglio, che chiederebbero che la fascia sul mare diventi zona A (riserva integrale) invece che zona B (area di forte tutela). Nella Riserva integrale gli umani non ci devono andare, in pratica vietano il mare. Nella zona A si applica senza dubbio l’art.733 bis codice penale (deterioramento di habitat) a fronte della minima trasgressione. Nel Parco Nazionale d’Abruzzo un paesano che aveva raccolto un kg di tartufi in zona B (in zona A e’ ancora molto più’ rigorosa la disciplina) si è visto applicare il 733 bis (fino a 18 mesi di carcere e minimo 3.000 euro di ammenda). Stessa cosa per un escursionista che aveva trovato un rifugio chiuso e ha passato la notte in tenda accanto al rifugio (733 bis, poi tolto di fronte alle proteste di centinaia di persone). Se a Roseto la fascia costiera di Cologna Riserva Borsacchio diventasse zona A immaginiamo un rosetano che si va a fare una passeggiata sul bagnasciuga (sempre che non sia vietato perché’ riserva integrale) e poi gli scappa un bisogno, va a 30 metri nei prati, vicino a un boschetto, e la fa lì. Ci sono appostati col binocolo e il teleobiettivo i ragazzi della milizia volontaria che controllano le persone e guardano anche se in spiaggia c’è un lupo o un’aquila (sponsorizzati per fare questo da Regione e Provincia) e fotografano il criminale che ha fatto il bisogno in zona A. Per forza si applica l’art.733 bis e minimo 3.000 euro di ammenda e fino a 18 mesi di carcere per deterioramento di habitat a quel criminale. E magari è proprio uno dei cittadini del centro che ha votato la richiesta delle Guide di peggiorare il Pan e massacrare la popolazione rurale ancora di più di quanto faccia questo gia’ pessimo Pan. Direi che non bisogna aggiungere altro, bastano queste considerazioni per capire la serietà’ delle Guide e dei loro candidati”, conclude Mori.

 

Gestione cookie