Un’analisi che parte dai nuovi assetti nella Provincia di Teramo, dopo l’elezione del nuovo presidente Diego Di Bonaventura, e la distruzione delle deleghe ai consiglieri. “La Val Vibrata ha iniziato a comprendere”, si legge nella nota, ” come la nuova amministrazione provinciale di centrodestra, abbia avvalorato, nuovamente, una vecchia tara amministrativa di parte della politica teramana, che deprezza la vallata, qualche territorio periferico e marginale”.
A sostegno di questa tesi, il coordinamento vibratiano dei Dem, fa degli esempi pratici.
“La Val Vibrata”, prosegue la nota, “all’indomani della costituzione della nuova giunta provinciale è rimasta monca di ruoli cruciali, privata da rappresentanze autorevoli capaci di indirizzare scelte decisive nella strategia dello sviluppo provinciale.
Sono stati nuovamente persi posizionamenti importanti e incarichi decisivi, come ad esempio è andato perduto l’assessorato alla viabilità che, attraverso Mauro Scarpantonio, aveva impostato un importante lavoro di rispristino della viabilità.
La concessione della delega alle pari opportunità assegnata ad Ambra Foracappa, votatissima in vallata eppur sottostimata nel ruolo politico dalla propria compagine, rappresenta ancor più chiaramente l’incapacità del centrodestra vibratiano di imporsi rispetto a logiche di parte che da anni penalizzano la vallata avvalorando una logica di esclusione.
Se il buongiorno si vede dal mattino ci si appresta ad un nuovo declino e ad una assenza di rappresentanza territoriale come sempre è avvenuto con le amministrazioni locali e regionali targate centro destra”.
E qui il discorso si innesta sulla imminente scadenza elettorale delle regionali.
“Accadde, ricordiamolo, con la giunta regionale Chiodi, continua ad accadere ancora oggi con la “lontananza” del nuovo assetto provinciale appena insediatosi.
La domanda sorge spontanea: quanto vale la Val Vibrata per il centrodestra?
Intanto sul greto del fiume Vibrata ci si è dovuti nuovamente sedere relegati in una condizione secondaria, in attesa che qualcuno torni a volgere lo sguardo sulle urgenti necessità di un territorio fondamentale per l’economia della provincia teramana seppur ancora una volta a torto penalizzato”.