Pronti, via. C’è un sondaggio che gira tra i palazzi romani. Una rilevazione sulle intenzioni di voto in provincia di Teramo registrata nei giorni convulsi della compilazione delle liste. Secondo queste stime (nei prossimi giorni pubblicheremo numeri e fonte ufficiale) andrebbe male il PD, mission impossible per Mariani, dovrebbe recuperare 20 mila voti. Bene il Centrodestra, ma non c’è Gatti. Bene anche M5S al 33,5%
Subito i numeri del sondaggio:
- Centrodestra (Forza Italia; Lega; Fratelli d’Italia; Noi con l’Italia) à 36,4%
- M5S à 33,5%
- Centrosinistra (PD; Civica Popolare Lorenzin; Insieme; +Europa) à 22,3%
Non è la situazione ai nastri di partenza, ma poco prima. E cioè con le liste in composizione, i nomi in bilico e i candidati ancora ai box. La percentuale del centrodestra quindi è stata registrata quando ancora la candidatura di Paolo Gatti, o di Gianni Chiodi nelle liste di Forza Italia, non era ancora del tutto esclusa. Allo stesso modo, le percentuali del Centrosinistra sono state rilevate quando la candidatura di Sandro Mariani all’uninominale alla Camera era un ancora un vox populi, così come quella di Dino Pepe e Luciano Monticelli nella quota proporzionale. Discorso simile per il M5S, anche se i candidati pentastellati avranno tempo per farsi conoscere meglio dall’elettorato.
Ma, adesso, le liste sono fatte. A nastri di partenza ci sono sì Mariani e Pepe, ma non Gatti. Con Chiodi recuperato in extremis, non con Forza Italia ma con la cosiddetta “quarta gamba”, dopo il passo di lato di Mauro Di Dalmazio.
Prima ancora che lo starter dia il via alla competizione, la situazione del PD pare – stando alle cifre – irrimediabilmente compromessa, con un distacco di circa 14 punti percentuali dal Centrodestra che ha affidato le sue chances ai 26 anni di Lucrezia Rasicci. Le domande: quanto riuscirà a recuperare il PD, con il traino elettorale del suo capogruppo in regione, Sandro Mariani? Riuscirà nella mission impossibile di recuperare 14 punti, cioè circa 20mila voti? Quanto peserà l’assenza di Paolo Gatti tra le file del centrodestra? E l’oggettiva inesperienza di Lucrezia Rasicci?
Sullo sfondo, con un PD in coda al gruppo e un centrodestra azzoppato per l’assenza del suo principale protagonista del territorio, il M5S si conferma stabile sopra al 30%. In scia del battistrada con un candidato ancora da conoscere. Pronti al sorpasso?
Rimaniamo comunque in attesa dei dati ufficiali che dovrebbero pervenire qui in redazione la prossima settimana.