La risposta della Provincia arriva dopo le sottolineature di questa mattina della “Casa dei Comuni”.
“Ma i finanziamenti non bastano, lo sapeva il precedente presidente, gli uffici e le carte lo raccontano. L’opera subisce un primo fermo di tre anni per il ricorso contro la gara, la Provincia perde ed è costretta ad una nuovo affidamento. Stiamo sempre parlando della precedente amministrazione. Arriva un nuovo affidatario che si accorge che il finanziamento non è sufficiente e che il progetto presenta numerose criticità. La Provincia è costretta a rescindere il contratto su richiesta dell’affidatario. L’opera viene investita anche da una inchiesta giudiziaria nei quali risulta indagato chi oggi ci accusa. Tutti assolti e noi siamo stati felici per loro e abbiamo festeggiato con loro”.
E ancora: “Rimane il fatto che il capogruppo della Casa dei Comuni è consapevole di affermare inesattezze (non voglio pensare che lo faccia volutamente) in quanto pienamente a conoscenza dei problemi nati da un progetto e da una gara, gestita da loro, piena di buchi tecnici e amministrativi. Quando sono arrivato in Provincia ho chiesto la collaborazione di autorevoli professionisti, come Enzo Siviero, e di esperti di livello internazionale, come Pierluigi Caputi. Abbiamo dovuto fare un lungo lavoro di ricucitura per far partire un’opera, o meglio, un ponte, che sulle premesse date non si sarebbe mai potuto attraversare perché mancava un pezzo e il finanziamento non ne copriva i costi. Non abbiamo polemizzato, abbiamo lavorato per rendere l’opera attuabile. Oggi c’è un nuovo affidatario di gara nei prossimi giorni inviteremo i giornalisti sul cantiere. Ora, qualche volta, sarebbe meglio tacere”.