“Il Ponte di Castelnuovo è un progetto sfortunato – chiarisce il consigliere delegato Lanfranco Cardinale – nasce male, non con noi, ma con la precedente amministrazione che in campagna elettorale abbandona il primo progetto già finanziato dalla Regione, sistemare il vecchio Ponte, decidendo di farne uno nuovo”.
La risposta della Provincia arriva dopo le sottolineature di questa mattina della “Casa dei Comuni”.
“Ma i finanziamenti non bastano, lo sapeva il precedente presidente, gli uffici e le carte lo raccontano. L’opera subisce un primo fermo di tre anni per il ricorso contro la gara, la Provincia perde ed è costretta ad una nuovo affidamento. Stiamo sempre parlando della precedente amministrazione. Arriva un nuovo affidatario che si accorge che il finanziamento non è sufficiente e che il progetto presenta numerose criticità. La Provincia è costretta a rescindere il contratto su richiesta dell’affidatario. L’opera viene investita anche da una inchiesta giudiziaria nei quali risulta indagato chi oggi ci accusa. Tutti assolti e noi siamo stati felici per loro e abbiamo festeggiato con loro”.
E ancora: “Rimane il fatto che il capogruppo della Casa dei Comuni è consapevole di affermare inesattezze (non voglio pensare che lo faccia volutamente) in quanto pienamente a conoscenza dei problemi nati da un progetto e da una gara, gestita da loro, piena di buchi tecnici e amministrativi. Quando sono arrivato in Provincia ho chiesto la collaborazione di autorevoli professionisti, come Enzo Siviero, e di esperti di livello internazionale, come Pierluigi Caputi. Abbiamo dovuto fare un lungo lavoro di ricucitura per far partire un’opera, o meglio, un ponte, che sulle premesse date non si sarebbe mai potuto attraversare perché mancava un pezzo e il finanziamento non ne copriva i costi. Non abbiamo polemizzato, abbiamo lavorato per rendere l’opera attuabile. Oggi c’è un nuovo affidatario di gara nei prossimi giorni inviteremo i giornalisti sul cantiere. Ora, qualche volta, sarebbe meglio tacere”.