Davide contro Golia per il collegio uninominale L’Aquila-Teramo. Da una parte Emanuela Pistoia, docente dell’università di Teramo candidata alla Camera per il “Terzo Polo”. Dall’altra Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia catapultata in un territorio col quale non ha alcun legame.
Una sfida che la professoressa Pistoia affronta portando avanti una campagna elettorale basata sui contenuti e sui fatti, anche quando si tratta di tratteggiare il profilo dell’avversaria.
«Per Giorgia Meloni il ritratto che viene fuori è quello che anche il direttore de La Stampa Massimo Giannini poche sere fa ha magistralmente tracciato nel corso della trasmissione Otto e mezzo facendo emergere, con riscontri oggettivi, la doppia faccia della leader di FDI che parla la lingua del sovranismo al suo popolo e quella di un europeismo solo velatamente critico e dell’atlantismo all’establishment», dice la professoressa Pistoia.
«Con i miei mezzi limitati sto dando il massimo per spiegare agli elettori del mio collegio (e non solo) i punti deboli della narrazione meloniana. Che fine ha fatto o che effetti avrà la sua politica del “prima gli italiani”? Siamo sicuri che servirebbe in concreto gli interessi degli italiani? Se uno si sofferma a pensare a misure concrete, le loro conseguenze spesso non sembrano affatto patriottiche, anzi, emerge che creerebbero solo pasticci. Del resto, anche un bambino appassionato di cartoni animati capisce che l’Italia non è una superpotenza e che, in un mondo di superpotenze consolidate e di superpotenze emergenti, certi atteggiamenti sarebbero solo ridicole sbruffonerie», prosegue la professoressa Pistoia che ricorda come a fine luglio Fratelli d’Italia abbia pubblicato un programma intitolato “Il Movimento dei patrioti in 15 priorità” che è «un campionario del sovranismo dei nostri anni (c’è proprio tutto: contro l’Euro, contro gli immigrati, contro l’Unione europea, contro le multinazionali, etc), un elenco di misure che, se fossero attuate, trasformerebbero l’Italia in pochissimo tempo in un Paese povero, marginale, triste. E infatti Meloni non cita mai quel programma di fronte ai circoli internazionali, cui dice tutto il contrario! A metà agosto è stato pubblicato il programma di coalizione, che in effetti è l’Agenda Draghi con qualche ritocco, più il solito patetico elenco di misure contraddittorie (tantissime spese e drastica riduzione delle entrate fiscali). Va detto con chiarezza che in nessun modo questo secondo programma costituisce un compromesso tra le forze che si sono messe insieme: per Fratelli d’Italia è semplicemente un rinnegare se stessi».
Per la candidata Pistoia la doppia faccia della leader di FDI rappresenta un pericolo per il Paese anche in relazione ai rapporti con l’Europa e alla gestione di tematiche complesse, come ad esempio i flussi migratori.
«Cito il leggendario blocco navale, che non a caso è scomparso dal programma di coalizione, dove è smorzato in “blocco degli sbarchi”: tutt’altra cosa, peraltro già abbondantemente dichiarata illegale a più livelli. Io nella vita studio e insegno il diritto dell’Unione europea, conosco bene questi punti deboli. Sull’esempio fatto, per limitarmi agli aspetti più terra-terra: come intende implementare questo blocco degli sbarchi? Sparando sulle barche alla deriva? Speronandole per farle affondare? Facendo morire di fame e di sete la gente a bordo, fuori dai porti? Riguardo al blocco navale vero e proprio, in caso decidesse di riesumarlo una volta al governo, pensa di utilizzare i gommoncini dei bimbi in vacanza alle Egadi? Se usasse le poche navi della nostra Marina, ha idea di quanto costerebbe? Io mi sono fatta due conti con i costi di navigazione del 2015 (pubblicati dal Sole 24 ore): siamo sicuri che sia fattibile e che ci convenga?», conclude la professoressa Pistoia.