Pineto. “Esprimiamo solidarietà nei confronti dei nostri consiglieri comunali Massimina Erasmi, Marina Ruggieri, Claudio Mongia e Marco Giampietro ma in modo particolare agli ultimi due dato che sono state tolte loro le deleghe dal Sindaco Robert Verrocchio”. Così il partito di Italia Viva Pineto dopo il provvedimento del primo cittadino.
“Sappiamo che è una sua prerogativa ma ci chiediamo perché lo stesso trattamento non è stato riservato all’assessore Marta Illuminati nel momento in cui ha abbandonato il Consiglio comunale, in dissenso con la sua maggioranza, non votando il bilancio. Nello stesso Consiglio la sua maggioranza è stata salvata da Italia Viva ed il ritiro delle deleghe è la sua ricompensa nei confronti di un gruppo che si è sempre dimostrato leale ma che ha semplicemente chiesto il rispetto che non ha mai ricevuto da parte del Sindaco”.
E ancora: “Sicuramente ora Robert Verrocchio avrà le mani libere per affidare due poltrone al PD di cui una all’Astolfi per la presidenza della Farmacia comunale, gli ennesimi incarichi che il partito delle poltrone non vuole cedere. E poi dicono a noi…Il Pd dice di aprire a tutte le forze politiche, compresa Italia Viva. Lo dicono ora forse perché hanno capito che non hanno i numeri.
Abbiamo più volte chiesto discussione e accelerazione sui programmi, sul documento che abbiamo scritto appena ci siamo costituiti come gruppo ed irrispettosamente letto dal sindaco dopo mesi e dopo diverse sollecitazioni. A questo punto ne discuteremo con i cittadini dato che non ci siamo riusciti in una maggioranza il cui sindaco è più interessato a mantenere equilibri con altre forze politiche non per Pineto ma per il suo futuro post mandato”.
“Non abbiamo mai negato di aver chiesto il secondo assessorato, con un elenco di proposte annesse, sennò con chi avremmo portato avanti i punti per noi fondamentali? Con un’amministrazione completamente ferma? Anche durante l’ultimo Consiglio alcuni esponenti della maggioranza hanno ammesso la mancanza di discussione e la necessità di una verifica. Prendiamo atto di aver fatto parte di una maggioranza in cui si chiedeva di andare in Consiglio comunale solo per alzare la mano, senza una discussione preventiva tra le varie forze politiche. Ma capiamo che la programmazione non è mai stata prerogativa dell’attuale primo cittadino. Il “Meglio non fare che rischiare” non fa parte della nostra visione politica. Noi continueremo a proporre e a fare anche se non più in maggioranza, anche se ad oggi una maggioranza non c’è”.