“Con dispiacere lascio il PD di Pineto”.
Lo ha dichiarato l’ex consigliere e assessore, Enzo Nardi, ricordando che “la nascita del PD pinetese mi ha visto tra i suoi protagonisti. Arrivavo dai Democratici di Sinistra e per 10 anni ho ricoperto il ruolo di consigliere comunale, in una consigliatura il ruolo di assessore, nell’altra anche quello di capogruppo consiliare. Quando è finito il mio impegno come amministratore, ho voluto dare il mio contributo alla politica impegnandomi nel direttivo e nella segreteria del PD dove ho provato a discutere per modificare uno stato di sofferenza del partito e di allontanamento dai problemi reali delle persone, evidenziando l’appiattimento degli organi dirigenti sull’amministrazione comunale e sulle scelte da questa compiute. Purtroppo i miei sforzi sono stati vani e, oggi più che mai, noto che il PD di Pineto si è ridotto ad essere un comitato elettorale che come un orso si sveglia dal letargo solo in occasione delle elezioni comunali”.
L”a circostanza che ha scatenato – precisa il commerciante – la mia scelta è legata al silenzio del mio partito sulla decisione scellerata del Sindaco di delocalizzare il mercato del sabato nel piazzale di via Roma, mettendo in atto un progetto già presente nella sua mente da almeno un anno e realizzato con il pretesto del Covid19. Sono uno degli 80 operatori che occupano un posto al mercato e vivono di questo lavoro. Come è noto mai come in questo periodo il lavoro sta attraversando un momento difficile e lo spostamento del commercio ambulante, in spregio alle indicazioni delle ordinanze regionali e dei DPCM, senza nessun confronto e dialogo con gli operatori, nel ‘deserto’ di piazzale Roma, arreca un danno economico agli operatori e a tutta Pineto. Ed infatti in tutti gli altri Comuni le scelte sulla localizzazione del mercato in epoca Covid19 sono state condivise, nella consapevolezza che la nostra Repubblica è fondata sul lavoro e che solo grazie ad esso ‘l’uomo è libero dal bisogno e non ricattabile’, come ci ricorda Sandro Pertini”.
“L’assenza del Pd dalla scena è sempre un errore, a maggior ragione quando i temi sono quelli che coinvolgono gli uomini e le donne più fragili, in difficoltà, come ad esempio il sociale ed il lavoro temi da sempre vicini ai partiti di sinistra. E invece il silenzio regna sovrano, non c’è un comunicato stampa, non c’è un incontro per capire le esigenze degli ‘altri’ e spiegare le proprie”.
“Ci vorrebbe il coraggio di azzerare tutti gli organi del partito e chiamare un commissario esterno per ripartire da zero. Ma questo benché auspicabile non succederà, non prima che il PD pinetese abbia toccato il fondo. E per queste ragioni con dispiacere lascio il Pd”, conclude Nardi.