In una nota, Laurenzi esprime più di una perplessità sulle recenti esternazioni del sindaco di Teramo, e l’appoggio alla dirigenza che da poco si è dimessa dalla gestione della società acquedottistica.
L’intervento
Non mi piace affatto questa abitudine del Sindaco di Teramo D’Alberto, di conferenziare sul Ruzzo e su altre questioni sovracomunali prima di venire nei luoghi istituzionali, ad esempio nelle assemblee dei Sindaci, in questo caso soci dell’Ente. Per la Fondazione Tercas sono stato zitto sulle prese di posizione del Sindaco di Teramo riguardanti la nomina del Presidente, non ho invaso il perimetro delle competenze, neanche commentato, perché prerogativa esclusiva del Consiglio d’indirizzo, del cui Statuto e della cui autonomia occorre avere rispetto non solo a parole.
Sono rimasto ancora zitto, per quanto sconcertato, quando ho letto il comunicato di congratulazioni al nuovo Presidente da parte dello stesso Sindaco di Teramo che prima invece invocava continuità. Adesso però sul Ruzzo, mi sembra una vera e propria mancanza di rispetto istituzionale nei confronti dei colleghi Sindaci, trattati alla stregua di burattini o di cretini non pensanti peggio eterodiretti non si capisce da chi. Ce lo spieghi meglio Sindaco D’Alberto. Vorrei ricordare al Sindaco di Teramo che il sottoscritto nell’ultima assemblea dei Sindaci in Provincia si è astenuto e con me anche i Sindaci Vibratiani (i soli presenti erano tutti del PD…!) dal votare un piano di dimensionamento scolastico che ha previsto il nuovo indirizzo Gestione Acque Risanamento Ambientale (tematica purtroppo attualissima e cara a noi Vibratiani) concesso all’Alessandrini di Teramo e non al Peano – Rosa di Nereto, a dimostrazione della mia assoluta autonomia da logiche di appartenenze politiche quando si devono fare esclusivamente gli interessi della collettività.
Ciò mi costringe, anche per il dovere di trasparenza che ho nei confronti dei cittadini di Nereto, ad anticipare la mia posizione, di chiaro e determinato appoggio a coloro che, sul piano della gestione, il Ruzzo lo hanno cambiato e lo stanno cambiando non a chiacchiere, ma nei fatti.
A parte la piena disponibilità e lo spirito collaborativo del Presidente Cognitti e del Vice Grotta, non si può non rilevare che finalmente, dopo lustri, il bilancio del 2018 presenta un attivo, così come in attivo risulta la semestrale del 2019.
Non si può neanche sottacere come il Ruzzo stia onorando i debiti che aveva sia con i Comuni che con le imprese e come stia attivando misure più incisive sul versante del recupero crediti, che consentiranno di trovare un equilibrio finanziario stabile.
Niente male, per un ente che solo 5 anni fa era praticamente in pre-fallimento.
Queste, a grandi linee, sono le ragioni che spingono me, e tanti altri colleghi, ad apprezzare e sostenere questo Consiglio di Amministrazione.
D’altra parte, questo teatrino ipocrita, messo in scena dal Comune di Teramo in piena solitudine, viene appoggiato a quanto vedo solo dalla politica, o meglio, da certa politica quale quella posta in essere dal parlamentare grillino Bernardini, quella stessa politica che il Sindaco di Teramo, all’occorrenza, sostiene di disprezzare.
Stiano tranquilli questi improvvisati moralizzatori: noi Sindaci viviamo la quotidianità delle nostre comunità e con i nostri concittadini, siamo competenti ed autonomi e ben sappiamo come determinarci.
Per questo, dopo i disastri ultra decennali perpetrati in tante aziende pubbliche ed in particolare al Ruzzo, ci terremo ben stretto un Cda serio, trasparente ed operoso.