Mosciano. La nomina a vicesindaco di Mirko Rossi, nel rimpasto determinato dalle dimissioni per motivi personali di Antonio Burrini, ha scatenato alcune ripercursioni in maggioranza (Mosciano Democratica).
Il primo a commentare pubblicamente le scelte del sindaco Giuliano Galiffi è l’ormai ex vice, Luca Lattanzi, che ha parlato di Accordi e disaccordi. In questi ultimi giorni ci sono state delle novità nella compagine amministrativa moscianese. A seguito delle dimissioni di Antonio Burrini, il consigliere Mirko Rossi è entrato in giunta e ciò nel pieno rispetto di quanto paventato ad inizio consigliatura dal sindaco che aveva parlato di ‘composizione non fissa’ della giunta nel corso del quinquennio.Si parla di accordi. In realtà, eravamo tutti d’accordo sulla composizione non fissa, non sul resto”.
“Con le dimissioni di Antonio Burrini si è aperta una finestra utile per chi aveva voglia di far parte della giunta comunale. Purtroppo, ben altre erano le mire. E qui inizia il disaccordo. Il sindaco (che ha pieni poteri su questa vicenda e, pertanto, altrettante piene responsabilità) ha scelto di cambiare vicesindaco secondo logiche che non mi sono ancora chiare e che, temo, siano frutto di sommovimenti politici ai quali non appartengo e mai apparterrò. Resto in giunta (fino a quando il sindaco me lo permetterà) per responsabilità verso gli elettori (in particolare verso quelle 529 persone che nel 2019 hanno dato a me la loro preferenza e che ancora ringrazioper il sostegno e la fiducia) e verso il territorio per il quale ho sempre dedicato il mio impegno. Credo nel valore del lavoro, perché il lavoro paga sempre. Credo nell’integrità: sapere di essere qualcuno senza dover essere qualcosa! Credo in questo territorio e continuerò a lavorare per esso, in maniera disinteressata, così come dovrebbe fare un buon amministratore”.
“Sono convinto (e l’ho sempre sostenuto nelle riunioni, con il sindaco e recentemente anche sulla stampa) che ci sia bisogno di un cambio di passo, di una visione più attenta al territorio e alle cose concrete”, conclude Lattanzi lanciano l’hashtag#testabassaelavorare.