Il sindaco di Montorio al Vomano, Mario Ennio Facciolini, in una lettera aperta ai consiglieri comunali di minoranza e alla cittadinanza, scrive e risponde alle richieste che sono arrivata dai consiglieri di minoranza e agli ex consiglieri di maggioranza di dimissioni.
“Non nascondo la delusione e l’amarezza del voto contrario espresso nel corso dell’ultima seduta consigliare in merito dell’insediamento del Mote nella zona industriale di Montorio – dice il primo cittadino – Mi meraviglio come due candidati a sindaco per governare Montorio al Vomano (Andrea Guzzetti e Marco Citerei), figli della stessa radice politica si siano divisi, alle scorse comunali, per motivi strettamente personali volendoci dimostrare la loro forza e proponendosi con due liste contrapposte. La storia si ripete anche alle recenti elezioni regionali, dove entrambi – per il bene del paese – si siano divisi ancora una volta. Divisi fuori e coesi sui banchi della minoranza dove si oppongono, con molta superficialità e incompetenza, all’insediamento del centro di raccolta Mote. Argomento questo sul quale inviterò a riflettere tutte le associazioni ambientalistiche, visto che le mie rassicurazioni in consiglio comunale e fuori non sono bastate”.
E ancora: “Guizzetti e Citerei, purtroppo, non sono abituati ad ascoltare, hanno solo tanta rabbia addosso perché si sono visti togliere lo scettro, dopo tanti anni di malgoverno in cui hanno ridotto Montorio ad un paese senza programmi, senza prospettive e senza speranze per il futuro. E continuano a farlo, dai banchi dell’opposizione. Consigliere Citerei, dopo la terza volta che mi dice che io non devo sedere sulla poltrona di sindaco, è giusto che le risponda che nella mia vita questa è la prima scrivania che non ho acquistato ma conquistato. E le assicuro di averne acquistate a decine per i miei collaboratori! Le ricordo che ci sono state delle libere elezioni che lei ha perso e io ho vinto. Questa si chiama democrazia. Consigliere Guizzetti, lei mi invita a rassegnare le dimissioni ormai da 8 mesi, incurante del danno che un ulteriore commissariamento arrecherebbe al nostro paese. Lei che vince sempre, anche quando arriva ultimo, lei che non dice più di tanto e meno di poco ma che è sempre pronto a cogliere l’attimo, la chiamano ‘il politico dai mille volti’. Ora che la sto conoscendo capisco meglio. Ma voglio tranquillizzarla: non è escluso che con tutta calma, quella che occorre, rimetterò le mie dimissioni, nonostante la mia maggioranza (quel che resta di essa) si opponga energicamente. Sappia consigliere Guizzetti, che comunque sarà una mia libera scelta, che in caso motiverò e organizzerò, al contrario di quanto è accaduto a lei buttato fuori, con la sua boria da vicesindaco, dai suoi consiglieri di maggioranza”.
Ed infine: “Ai consiglieri del gruppo misto, Alessia Nori e Giancarlo Di Marcantonio, fuoriusciti dalla mia maggioranza, spero che il mio messaggio arrivi chiaro: ognuno si prenda le proprie responsabilità. Anche i vostri pupari. Cari concittadini, dopo otto mesi che sopporto attacchi e ingiurie di politici da strapazzo che hanno contribuito a ridurre Montorio ad un paese senza futuro, vi ringrazio innanzitutto per la solidarietà che mi avete dimostrato in questi giorni passati. Mi rivolgo a voi per rassicurarvi che, in ogni caso, lascerò indicata la strada per uscire dalla situazione di stallo in cui Guizzetti e Citerei la cui storia è nota a tutti, visto che sono passati per decenni in amministrazione ci hanno lasciati. Per il momento, resto a lavorare per il bene del mio paese, del nostro paese”.
LA RISPOSTA DI GUIZZETTI. “Più che una lettera aperta quella del Sindaco Facciolini appare l’ultimo, delirante tentativo di cercare una via d’uscita mentre la barca affonda. Come sempre il primo cittadino, con astio e livore, scende sul personale contro di me e gli altri membri dell’opposizione, segnale inequivocabile che non ha argomentazioni reali per controbattere le nostre accuse. Io, a differenza sua, lo affronto fuori e dentro il Consiglio sugli argomenti, sul campo dell’agone politico, facendo opposizione con proposte e progetti seri, perchè a me interessa il bene della mia gente e del mio territorio, non il ruolo, nè la fama e la gloria di sentirsi chiamare “sindaco”. I montoriesi mi conoscono bene, anche perchè a differenza di Facciolini quando amministravo ero sempre in mezzo a loro, a lavorare per la mia Città, non come lui che si va nascondendo e delega ad altri, come all’Assessore Rastelli, meglio noto come “l’uomo che fa cadere i sindaci”, la guida della Città. Lui invece cerca scuse, si inventa alibi, le colpe di questi otto mesi di fallimenti non sono mai sue, ma degli altri, rei, a suo dire, di non permettergli di fare quello che vuole… alla faccia della democrazia! Le sue parole sono cariche di niente e testimoniano un amministratore “a tempo determinato”, debole dinanzi a quanto sta accadendo e con una maggioranza agli sgoccioli. Ecco, caro Sindaco Facciolini, se le è rimasto un minimo di amore per Montorio e la sua gente allora faccia l’unico gesto sensato: si dimetta e permetta a questa Città di tornare a vivere! Il resto sono solo chiacchiere, quelle di un uomo che dalla vita ha avuto molto e che ha vissuto questa avventura solo come un capriccio, quello di un ruolo che pensava di volere, ma del quale non ha mai saputo che farsene”.
LA RISPOSTA DI CITEREI. “Da un comunicato stampa delirante, assistiamo ad un comunicato di “follia politica”, dove lo stesso , in uno stato di confusione politico, non riesce a discernere la differenza tra ruolo di maggioranza e quello di minoranza. La prima dovrebbe governare un paese, ma non lo sta facendo, mentre la seconda funge da controllore e stimolatore per la maggioranza. Entrando nel merito della questione Mote, la minoranza ha svolto pienamente il suo ruolo di controllore e stimolatore, poiché ha posto l’accento sul fatto che, in data 18 ottobre 2018, è stata presentata formalmente una lettera, nella quale si manifestava un interessamento per il sito industriale , ubicato nel nostro Comune. Solo oggi la maggioranza, e sfugge il motivo per il quale non lo abbia fatto prima, ritiene opportuno coinvolgere, con un confronto pubblico, la cittadinanza tutta, le associazioni interessate e le competenze tecniche, al fine di valutare la validità della proposta. È servito, dunque, lo stimolo della minoranza. È chiaro che si tratta di una dichiarazione di errore. E’ un dovere democratico di chi amministra unire un Paese e non dividerlo, ma qui sembra di avere un Sindaco “sfasciacarrozze”, a cui probabilmente sfugge che non solo ha diviso la sua maggioranza all’interno, infatti solo dopo pochi mesi ha epurato due consiglieri, tra i più votati, a cui sfugge che è stato il suo consigliere Colangeli a votare contro , ed ha concluso il suo capolavoro dividendo la cittadinanza di Leognano e Villa Maggiore, che in poche ora ha raccolto più di 400 firme. Nell’ ultimo consiglio comunale la minoranza ha proposto con spirito costruttivo per il Bene Comune, una delibera unitaria per difendere, tutelare ed ampliare un bene prezioso e di eccellenza del nostro territorio, che è il punto di tele-controllo dell’ Enel. Questo è il vero Bene Comune, ed l’elemento che unisce un Paese. E’ opportuno concludere che la politica non è rancore, come si evince dal comunicato stampa, ma è un ragionamento sui fatti , come più volte le è stato detto, ma sembra chiaro che lei non sappia o non abbia la volontà di recepire. E’ per questo che chiediamo di liberare il Paese da questo incubo della follia, consigliando di non riflettere oltre”.