Giulianova, sgombero Campetto Occupato: scoppia la polemica tra Il Cittadino Governante e Costantini

Giulianova. “Ieri con uno spropositato spiegamento di forze e con un paio di ruspe a Giulianova è stato sgomberato il ‘Campetto occupato’ di viale dello Splendore, come voluto dal sindaco Costantini e chiesto dall’ASP Teramo (Azienda Pubblica di Servizi alla persona che gestisce anche l’Istituto Castorani)”.

E’ il commento de Il Cittadino Governante che ha definito lo sgombero “grave e brutale”, ribandendo di non farsi “condizionare dal fatto che si trattava di una situazione illegittima visto che era stato occupato un luogo pubblico, anche se va ricordato che era abbandonato da anni. Terremo, invece, conto della realtà che per oltre 5 anni il Campetto ha rappresentato in città: uno spazio dove si sono svolte tante iniziative a carattere sociale rivolte a persone che avevano specifici bisogni; che ha ospitato persone senza tetto di cui l’amministrazione non era stata in grado di occuparsi; che ha fornito una produzione culturale alternativa; che ha regalato momenti di teatro e di gioco per i bambini; che ha rappresentato un centro di aggregazione a costo zero; che ha riunito persone intorno all’unica esperienza di orto urbano nella nostra città. Insomma un luogo che alcuni giovani hanno sottratto all’abbandono e all’incuria per fargli svolgere una funzione di risposta a bisogni contemporanei”.

“La precedente gestione dell’Istituto Castorani non aveva chiesto lo sgombero che invece ha voluto la nuova presidente nominata dalla Regione e politicamente legata al sindaco Costantini. A questo punto si può ipotizzare che lo sgombero è legato all’analisi critica e alla satira sull’attività amministrativa della Giunta Costantini diffusa dai frequentatori del Campetto verso cui il sindaco si è sempre mostrato particolarmente insofferente.
Un’amministrazione autenticamente democratica ed aperta avrebbe potuto e dovuto praticare la via del dialogo per individuare una soluzione che consentisse a questa esperienza sociale, ormai radicata e benvoluta da tanti cittadini, di continuare ad esistere.
Invece oggi per la prima volta a Giulianova abbiamo assistito ad un’azione di forza nella migliore tradizione delle ruspe salviniane contro i deboli”, conclude Il Cittadino Governante.

Non si è fatta attendere la replica del Sindaco Jwan Costantini al “Cittadino Governante”: “Grave che una forza che siede in Consiglio Comunale contesti un provvedimento di Polizia Giudiziaria disposto dalla Procura della Repubblica”.

Si è svolta ieri mattina lo sgombero dell’area recintata sul fronte ovest di Viale dello Splendore, area di proprietà dell’ Azienda Pubblica di Servizi alla Persona a cui fa capo anche l’ Istituto Castorani. Per il primo cittadino giuliese “il campetto, occupato abusivamente da oltre cinque anni, sarà presto sottoposto a lavori di ristrutturazione e restituito agli ospiti dell’ Istituto e a tutta la città”.

Con una nota ufficiale, ha fatto fronte comune con gli occupanti l’associazione di cultura politica “Il Cittadino Governante”, presieduta da Franco Arboretti, che guida l’omonimo gruppo in Consiglio comunale. Stamattina la replica del Sindaco.

“Per quanto la mia persona sia stata ingiustamente chiamata in causa – commenta Jwan Costantini – non entro nel merito dello sgombero, che riguarda gli occupanti e l’ Asp 2. La mia è solo una risposta di natura politica, doverosa dopo la presa di posizione di una forza consiliare. “Il Cittadino governante”, è evidente, ha calato la maschera e si è schierato a difesa di chi, senza alcun titolo, ha preso possesso di uno spazio pubblico. Il gruppo del consigliere Franco Arboretti, di cui fa parte anche un avvocato, ha pubblicamente espresso la propria contrarietà ad un provvedimento di Polizia Giudiziaria, disposto dalla Procura della Repubblica e per una situazione non ricadente nelle competenze comunali. Il fatto è grave e pone pesanti interrogativi sulla legittimità della permanenza del “Cittadino Governante” nell’assise civica. Le frasi del comunicato sono scioccanti, per me e per chi, in buona fede, ha seguito con attenzione la lunga attività dell’associazione. Chiedo infatti al presidente, il consigliere Arboretti: non è forse il suo gruppo che, da quasi vent’anni, va invocando il rispetto delle regole e che si riempite la bocca con parole come “legalità”, “costituzionalità”, “tutela del bene pubblico”? Davanti a tre diverse amministrazioni comunali, avete sbandierato il rispetto della Giurisprudenza e delle Istituzioni, invocando in più occasioni l’abbattimento di chioschi, barriere e manufatti. Oggi leggiamo: “Non ci faremo condizionare dal fatto che si trattava di una situazione illegittima visto che era stato occupato un luogo pubblico”. Consigliere Arboretti: perché? Perchè non si fa condizionare? Lo sa, vero, che la Legge è uguale per tutti? E’ uguale al di là delle persone, dei partiti, delle intenzioni, dei sogni e delle idee. Per quella “uguaglianza” hanno dato la vita magistrati, amministratori, politici, uomini delle forze dell’ Ordine. Consigliere Arboretti, le hanno mai detto che tutte le iniziative tenutesi nell’area, quelle che voi chiamate “produzione culturale alternativa”, non erano state autorizzate, che gli alcolici si vendevano senza permesso e senza limiti di orario? Lo sa che a quelle regole, puntualmente ignorate, è sottoposto invece tutto il resto della popolazione? Consigliere Arboretti, lei fa riferimento al fatto che la satira degli occupanti m’avrebbe reso insofferente. Ecco, se per “Il Cittadino Governante” fare satira vuol dire minacciare, diffamare, calunniare, fare violenza psicologica sul sindaco e sulla sua famiglia, limitandone persino la libertà di movimento, allora sì: la satira, quella satira, non è accettabile. Cosa sarebbe accaduto, mi chiedo, se quanto è capitato ieri sera al sindaco Costantini, cioè di dover rimanere chiuso in casa con sua moglie e il suo bambino, fosse accaduto al consigliere Arboretti e ai suoi congiunti? Avremmo sorriso chiamandola “satira”? L’impianto sgomberato, per concludere, è dell’ Istituto Castorani e non del Comune. Lei lo sa bene, ma goffamente, con il solito gioco scoperto, si evoca lo spettro dell’ autoritarismo credendo di costruire, così, future fortune elettorali. Di “scoperto”, adesso, c’è solo che il “Cittadino Governante”, ormai isolato, in nome di una politica preistorica, che non convince più a nessuno, si schiera con l’abusivismo e l’estremismo, contro le Istituzioni, e nel disprezzo di quel Consiglio Comunale dentro cui ha ancora l’arroganza di sedere”.

GIULIANOVA, SGOMBERO CAMPETTO OCCUPATO FOTO/VIDEO

SGOMBERO GIULIANOVA: LA SOLIDARIETA’ DEL CENTRO POLITICO TERAMO AL CAMPETTO OCCUPATO

“Ieri l’unico spazio occupato in questa provincia è stato sgomberato, togliendo qualcosa ad ognuno di noi. Il Campetto non era solo uno spazio occupato ma rappresentava la speranza. La speranza di vedere uno spazio di libertà e di condivisione, di autogestione e di autorganizzazione, vera e dal basso”.

Lo hanno dichiarato Casa del Popolo Teramo – Centro Politico Comunista Sandro Santacroce – Azione Antifascista Teramo – Collettivo Malelingue – Polisportiva Gagarin – Spesa Solidale – Sportello Sociale USB, precisando che “La speranza di una zona franca, libera dalla repressione. Quella repressione che ieri con ruspe, sbirri e crumiri vari, è venuta a buttare giù le porte di Via dello Splendore. Quella repressione che ha agito in nome della legalità, che spesso non coincide con la giustizia sociale e con la libertà! La stessa legalità che lascia morire migranti in mare, mentre al Campetto Occupato si raccoglievano fondi e beni per i rifugiati! La stessa legalità che lascia le persone senza un tetto, mentre al campetto occupato un tetto c’era per chiunque! La stessa legalità che lascia sfruttare i lavoratori, mentre il Campetto occupato è sempre stato in prima linea al loro fianco! Noi saremo sempre al fianco dei compagni e delle compagne del Campetto Occupato a lottare contro questa legalità in nome della libertà e della giustizia sociale!”

“Sappiano lor signori che quella libertà noi continueremo a coltivarla tutti i giorni nei nostri cuori. Ed è per questo che quella speranza non la perderemo mai. Perché noi sogniamo la libertà. Le nostre idee non moriranno mai. Ancora di più oggi al fianco dei nostri compagni e delle nostre compagne del campetto occupato. Le idee non si sgomberano!”, concludono.

 

 

 

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